Il ministro Tajani: «Non siamo contro le Ong, ma devono rispettare le regole. Aiutiamo la Tunisia»
«Se ci sono delle regole vanno rispettate, lo Stato sta facendo tutto quello che è in suo potere, non c’è niente di preconcetto contro le Ong». In un’intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani difende il governo dopo il fermo della nave Louise Michel. «Ci sono delle leggi, e un lavoro incessante di tutti, della nostra Guardia costiera e della nostra Marina», aggiunge. Segnalando poi che l’anello debole del Mediterraneo è la Tunisia: «Sono due mesi che stiamo dicendo, in tutti i tavoli internazionali, quello che sta per accadere. Dobbiamo aiutare la Tunisia con finanziamenti da parte di Fmi e Banca mondiale, dando almeno i primi aiuti in attesa delle riforme e di una verifica dei passi avanti. Ormai è un cane che si morde la coda, l’emergenza finanziaria alimenta quella dei migranti. Tutti si stanno muovendo, non commettiamo l’errore di lasciare la Tunisia ai Fratelli musulmani». Per Tajani «si sta muovendo anche la Ue, oggi è andato Gentiloni. Anche la Francia sta guardando con maggiore attenzione al problema, dopo l’incontro di Macron con Meloni. Sugli americani posso solo dire che stiamo parlando con tutti, noi sosteniamo una soluzione di compromesso: dare un primo sostegno, perché i tunisini sostengono che senza soldi non possono fare le riforme. Se poi non intervengono la Ue o il Fmi e intervengono la Cina o la Russia come la mettiamo? La Ue è più forte dell’Italia, ci sono diverse rotte da gestire e controllare, a cominciare dalla rotta balcanica. È un interesse comune, di tanti Stati della Ue, quello di fermare l’immigrazione illegale».
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