La commissione Ue boccia i progetti sportivi di Brugnaro e Nardella: a loro i soldi del Pnrr proprio no
Palazzo Chigi lo sottolinea: «Progetti approvati dal precedente governo». Ma per quanto l’esecutivo Meloni possa prendere le distanze da alcune iniziative rientrate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, tocca a questa maggioranza risolvere eventuali criticità e ritardi accumulati. La Commissione europea, spiega una nota del governo, accende i riflettori su tre misure del Pnrr italiano per cui sono necessarie nuove verifiche, prima di staccare un’altra tranche di aiuti: «Le concessioni portuali, per le quali la Commissione ritiene necessario un ulteriore approfondimento, proponendo di limitarne la durata massima», «le reti di teleriscaldamento, per le quali la Commissione ha messo in dubbio l’ammissibilità di alcuni interventi», e «i Piani Urbani Integrati, per i quali la Commissione ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi al Bosco dello Sport di Venezia e allo Stadio Artemio Franchi di Firenze». Stando alla formulazione del comunicato, Palazzo Chigi sembra voler scaricare le responsabilità di questi progetti evidenziando le date – precedenti all’insediamento del governo – in cui sono stati approvati. Salvo poi promettere: «Forniremo ulteriori elementi a sostegno dell’ammissibilità di tutti questi interventi».
La Venezia di Luigi Brugnaro e la Firenze di Dario Nardella rischiano di perdere il volano economico per due grandi opere sportive. Il Bosco dello Sport, con una spesa di quasi 304 milioni di euro, di cui circa 94 finanziati tramite il Pnrr, prevede la costruzione di uno stadio e un’arena polisportiva in un’area cittadina immersa immersa nel verde. Esponenti dell’opposizione del Comune di Venezia già da tempo criticano l’amministrazione per essersi accanita su un progetto impossibile da ultimare entro il 2026, data in cui le opere del Pnrr devono essere compiute. Il capoluogo toscano, invece, punta su 95 milioni di euro di fondi pubblici, di cui una parte coperta dalle erogazioni europee, per ristrutturare l’Artemio Franchi. È l’unico stadio, in Italia, la cui riqualificazione è entrata nel Piano di ripresa e resilienza. In questo caso, dello scetticismo era stato sollevato dall’economista Lorenzo Bini Smaghi. Tifoso della Viola, aveva dichiarato al Corriere fiorentino: «Se penso che questi fondi provengono in larga parte da contributi a fondo perduto – sostanzialmente un regalo – dai paesi del Nord Europa, mi domando quale possa essere la reazione dei contribuenti di quei Paesi all’idea che le loro tasse vengano usate in questo modo».
La nota di Palazzo Chigi
Tornando al comunicato di Palazzo Chigi, dopo gli incontri tra Raffaele Fitto, ministro competente sul Pnrr, il commissario europeo per l’Economica, Paolo Gentiloni, e la task force Pnrr della Commissione europea, è stato «concordato di prolungare di un mese la fase di assesment per consentire ai servizi della Commissione di completare le attività tecniche di campionamento e verifica, proseguendo la proficua discussione che ha già consentito di valutare positivamente la maggior parte dei target fissati per il 31 dicembre 2022». Ecco il testo integrale della nota del governo:
A seguito degli incontri del Ministro per gli Affari europei, del Sud, delle politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, e il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, e con la task force PNRR della Commissione Ue, è stato concordato di prolungare di un mese la fase di assesment per consentire ai servizi della Commissione di completare le attività tecniche di campionamento e verifica, proseguendo la proficua discussione che ha già consentito di valutare positivamente la maggior parte dei target fissati per il 31 dicembre 2022.
La Commissione ha convenuto di estendere questa fase tenendo conto del numero e della complessità dei 55 Milestones e Target previsti. La Commissione ha altresì sottolineato il proprio apprezzamento per tutte le azioni intraprese dal Governo, che hanno già consentito di attestare significativi progressi verso il positivo raggiungimento di quasi tutti gli obiettivi fissati alla data sopracitata. In particolare, sono oggetto di ulteriore approfondimento tre misure che erano state approvate dal precedente Governo. Le concessioni portuali, per le quali la Commissione ritiene necessario un ulteriore approfondimento, proponendo di limitarne la durata massima, così come stabilito dal Decreto inviato al Consiglio di Stato il 14 ottobre 2022. Le reti di teleriscaldamento, per le quali la Commissione ha messo in dubbio l’ammissibilità di alcuni interventi, selezionati attraverso la procedura di gara del 30 giugno 2022. I Piani Urbani Integrati, approvati il 22 aprile 2022, per i quali la Commissione ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi al “Bosco dello Sport” di Venezia e allo “Stadio Artemio Franchi” di Firenze. Il Governo fornirà ulteriori elementi a sostegno dell’ammissibilità di tutti questi interventi, in particolare quelli previsti nei Piani Urbani Integrati di Venezia e Firenze. Il Governo continuerà a lavorare in modo costruttivo con la Commissione Europea per garantire il positivo completamento delle attività di valutazione.
La reazione di Nardella
Appena appresa la notizia, Nardella sente al telefono Fitto, Brugnaro e il presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro. «C’è un impegno condiviso con il governo, con il Comune di Venezia e con Anci, determinato a fornire tutti i chiarimenti e le indicazioni tecniche, economiche e giuridiche per motivare la correttezza della procedura e l’ammissibilità del finanziamento», si legge nella nota diffusa dal Comune di Firenze. «Con l’occasione si fa presente che le osservazioni della Commissione Ue non riguardano la totalità del finanziamento – di circa 200 milioni complessivi – ma solo i 55 milioni del contributo relativo ai Piani Urbani Integrati. Siamo fiduciosi e certi della validità dell’intervento, come del resto è stato riscontrato in occasione delle verifiche precedenti, che hanno portato non solo ad assegnare il finanziamento ma anche a sottoscrivere un atto formale con il ministero degli Interni per la quota parte di 55 milioni di euro».
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