Svolta nell’omicidio di Andrea Fiore, arrestato un 43enne
C’è un fermo per l‘omicidio di Andrea Fiore, il 54enne ultima presunta vittima della guerra tra clan mafiosi a Roma. Ucciso la notte tra domenica 26 e lunedì 27 marzo nel suo appartamento di via Pisoni in zona Torpignattara, Fiore era riuscito a dare l’allarme poco prima di morire: «Aiuto, mi hanno sparato». Ora la Squadra Mobile ha effettuato il fermo del presunto killer, un italiano di 43 anni accusato di avere ucciso la vittima con un colpo di pistola al torace. Gli investigatori non escludono che la morte dell’uomo possa essere ricondotta a una sorta di guerra tra gruppi criminali che si spartiscono le piazze di spaccio nel quadrante est della Capitale. Dopo la chiamata ricevuta dalla stessa vittima, gli agenti della polizia, arrivati nel casolare di via Pisoni, hanno trovato Fiore già morto. L’uomo aveva affari in comune con Luigi Finizio, ucciso a colpi di pistola mentre faceva benzina lo scorso 13 marzo. La sera di domenica 26 marzo qualcuno avrebbe bussato alla porta del 59enne: secondo quanto riferiscono gli inquirenti, dopo aver aperto la porta, la vittima è stata colpita una sola volta al torace. Dal ritrovamento del corpo le indagini sono andate avanti fino al fermo di poche ore fa. Gli agenti hanno sequestrato nelle ultime ore anche il cellulare di Fiore nel tentativo di capire se l’uomo stesse aspettando qualcuno. Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, il 59enne potrebbe essere diventato il testimone di qualcosa di scomodo. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella di un collegamento tra l’omicidio di Fiore e quello dell’amico Finizio, assuntore e spacciatore di stupefacenti.
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