Da pasionaria anti-Renzi a sottosegretaria all’Istruzione di Draghi. Chi è Barbara Floridia, la capogruppo M5s che guiderà la Vigilanza Rai
Sembrerebbe essersi chiusa la partita per la presidenza della commissione di vigilanza Rai: fonti parlamentari hanno confermato all’Ansa, come anticipato nei giorni scorsi da Open, che il ruolo sarà affidato alla pentastellata Barbara Floridia. L’intesa tra maggioranza e opposizione sarebbe dunque stata raggiunta, e adesso si attende solo il 4 aprile, data in cui è stata convocata la Commissione. La contesa aveva visto protagonisti soprattutto M5s e Terzo polo, considerato che il ruolo spetta di regola alle opposizioni e che la guida del Copasir era già stata assegnata al Dem Lorenzo Guerini. Alla fine il nome che ha messo d’accordo tutti sembra essere proprio quello della senatrice, già membro della commissione di vigilanza.
Dalle piazze ai palazzi
Floridia, classe 1977, è nata a Messina. Laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi della città, inizia la carriera come docente di Lettere presso la scuola secondaria superiore. Nel 2016 attira l’attenzione della stampa nazionale quando, nelle vesti di attivista, attacca la riforma della Buona scuola al grido: «Non siamo i capponi di Renzi», in un video che diventa virale. La sua carriera politica “vera” inizia ufficialmente nel 2018, quando viene eletta al Senato nelle fila del Movimento 5 stelle. Divenuta nel tempo fedelissima dell’ex premier Giuseppe Conte, Floridia ha già avuto un ruolo di responsabilità istituzionale nello scorso biennio, all’interno del governo Draghi, di cui è stata sottosegretario all’Istruzione. Floridia si è poi candidata alle primarie del campo progressista per la scelta del candidato presidente della Regione Sicilia, perse però contro l’esponente del Pd Caterina Chinnici. Poche settimane dopo, però, rieletta in Senato, Conte l’ha ricompensata del “sacrificio” nella difficile partita siciliana incaricandola di guidare il gruppo parlamentare a Palazzo Madama dei 5 Stelle. Sul portale del movimento, la capogruppo grillina si presenta così: «Ho dovuto studiare molto e continuo a farlo. Sono dell’idea che se conosciamo un numero di parole superiore a chi ci vuole male, se conosciamo i meccanismi, le leggi e il significato delle parole, vecchie e nuove, allora saremo in grado di migliorare il nostro Paese».