Dario Fabbri: «Ecco perché la vicenda di Trump non avrà conseguenze sulla traiettoria degli Stati Uniti» – Il video
Gli Stati Uniti (e il mondo) si risvegliano questa mattina in fibrillazione dopo la notizia arrivata nella serata di ieri, giovedì 30 marzo, dell’incriminazione dell’ex presidente Donald Trump per il caso dei presunti pagamenti illeciti alla pornostar Stormy Daniels. La decisione del gran giurì del tribunale di New York, attesa, poi rinviata, infine giunta a sorpresa, segna una prima volta assoluta: mai prima d’ora un ex presidente Usa era stato incriminato. E ora che succede? Ci saranno ripercussioni, immediate o a venire, sul posizionamento politico degli Stati Uniti, sulle grandi questioni interne così come nei rapporti col resto del mondo? Non c’è da crederlo, spiega in questo video il direttore della rivista Domino, Dario Fabbri. La ragione? Sia che l’incriminazione segni il destino politico di Trump, portando alla sua uscita di scena dalla politica americana, o che al contrario – con effetto boomerang – finisca per rilanciarne la figura e l’azione politica, le istanze di cui il tycoon si è fatto ed è portatore nel Paese profondo rimarranno. Ecco quali sono e perché non sono destinate a svanire, a prescindere da ogni sviluppo delle prossime ore.
Leggi anche:
- Caso Trump, i repubblicani accusano George Soros: «Quel procuratore finanziato da lui». Vero? Ecco come è andata
- Stormy Daniels: chi è la pornostar che ha fatto incriminare Donald Trump
- Donald Trump incriminato, cosa succede adesso: «Vogliono la guerra? Diamogliela»
- Chi è Alvin Bragg, il procuratore di Manhattan afroamericano che ha incriminato Donald Trump
- Usa, Donald Trump è stato incriminato: la decisione del gran giurì di New York. L’ex presidente: «Una persecuzione politica»