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Mattarella premia “Zia Caterina”. Così la tassista di Firenze che aiuta i bimbi malati rompe il protocollo del Quirinale – Il video

31 Marzo 2023 - 15:23 Redazione
Il riconoscimento del Capo dello Stato per la sua attività con il taxi "Milano 25": corse gratis ai bambini malati

«Per la generosità nel donare serenità ai bambini malati e alle loro famiglie accompagnandoli gratuitamente con il suo taxi ad effettuare le cure». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito motu proprio trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo. Tra questi c’è anche Caterina Bellandi, nota ai più con l’appellativo di “Zia Caterina“, premiata da Mattarella «per la generosità nel donare serenità ai bambini malati e alle loro famiglie accompagnandoli gratuitamente con il suo taxi ad effettuare le cure». E per festeggiare il premio, la donna si è presentata al Quirinale con un look decisamente inedito.

Lavoro e volontariato

Dopo la prematura scomparsa del compagno Stefano, le giornate di Caterina Bellandi si dividono tra il vero e proprio lavoro da taxista e l’attività di volontariato. “Zia Caterina”, infatti, con il suo taxi “Milano 25” offre corse gratuite a tutti i bambini che si devono recare all’ospedale Meyer per le cure, cercando di distrarli dai brutti pensieri o dalle paure, grazie a una combinazione di ilarità, gentilezza e grazia eclettica. Nel corso degli anni Bellandi ha creato una rete di professionisti e famiglie che la vedono coinvolta in svariate iniziative di sostegno ai bambini malati, dalla partecipazione alle feste, alla partecipazione a eventi e incontri: «Piano piano si è creato un network di mamme che si passano il numero, si mettono in contatto con me, ma restano in contatto fra loro. Nei momenti di buio anche una piccola luce fa la differenza».

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