Orbán rilancia l’idea di peacekeeper Ue in Ucraina. Medvedev lo gela: «Pronti a lunghe file di bare?»
Verso il peacekeeping delle Nazioni Unite in Ucraina. Ad rievocare questa possibilità è Viktor Orbán. «Siamo ormai vicini al punto che, nelle conversazioni tra dirigenti europei, potrebbe essere ammesso di poter mandare truppe dei paesi membri dell’Ue a titolo di qualche missione di pace», ha dichiarato il primo ministro ungherese in un’intervista a una radio locale. «Siamo vicini a questa linea rossa, prima ritenuta invalicabile. La maggior parte dell’Europa rappresenta una posizione a favore della guerra», ha lamentato il leader ungherese. Non tarda ad arrivare la replica di Mosca. L’ex presidente Dmitry Medvedev ha minacciato che eventuali peacekeeper inviati dall’Ue a Kiev saranno «distrutti senza pietà», perché «nemici diretti» schierati ai confini della Russia. Sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza li ha definiti dei «lupi travestiti da agnelli». E all’Europa chiede: «È pronta per una lunga fila di bare dei suoi peacekeeper?». Concorda il Cremlino che già in mattinata aveva commentato l’ipotesi attraverso il portavoce Dmitry Peskov che considera l’ipotesi «molto pericolosa».
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