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Russia, l’ambasciatore Razov lascia l’Italia: Aleksej Paramonov al suo posto

01 Aprile 2023 - 04:14 Redazione
L'avvicendamento a partire dalla prossima settimana. I tanti scontri con l'Italia

L’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov lascia l’incarico. Al suo posto arriva il direttore del primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri Aleksej Paramonov. Razov era in Italia da 10 anni. Paramonov è stato decorato come Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana nel 2018 e come Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia nel 2020. La Repubblica scrive che l’avvicendamento era nell’aria. E diventerà ufficiale la prossima settimana. Dopo la guerra in Ucraina l’ambasciatore aveva trovato molti motivi di scontro con l’Italia. Durante i primi giorni del conflitto ha querelato La Stampa e Domenico Quirico per un articolo in cui si parlava di uccidere Putin. La querela è stata archiviata dal tribunale. Razov aveva anche accusato i media italiani di fare propaganda, mentre le prime voci sulla sua sostituzione risalgono al luglio scorso.

Il sostituto

Anche all’epoca si diceva che a sostituirlo sarebbe stato Paramonov. Dipinto come un falco: definì l’Italia «uno dei paesi più ostili». Minacciando «conseguenze irreversibili» in caso di adesione al sistema di sanzioni contro Mosca. Paramonov attaccò all’epoca anche l’allora ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Definendolo «uno dei principali falchi e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano». E parlando del sostegno della Russia all’Italia all’inizio della pandemia di Covid-19: «In accordo con l’intesa raggiunta a livello di Presidente della Russia e Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia nel marzo-aprile 2020, all’Italia è stata fornita un’assistenza significativa attraverso il Ministero della Difesa, il Ministero dell’Industria e Commercio e Ministero della Salute della Russia». Nel giugno 2022 invece Paramonov aveva lodato le iniziative di pace del Vaticano.

Il viaggio di Salvini e le segnalazioni all’antiriciclaggio

L’ambasciata guidata da Razov aveva anche pagato i biglietti per il viaggio di Matteo Salvini a Mosca. Sulla vicenda il Copasir aprì un’indagine. Successivamente l’ambasciata aveva anche postato su Twitter una serie di scatti che ritraevano Putin con i politici italiani, in primis Silvio Berlusconi. Infine l’ambasciata era finita nelle segnalazioni antiriciclaggio di Bankitalia. Nel dossier datato 5 gennaio 2023 l’Uif descriveva nei minimi particolari le operazioni sospette. Tra cui c’erano anche curiose richieste per spese in contanti. Che in totale ammontavano a un milione di euro. Razov scrisse all’epoca anche al ministro della Difesa Guido Crosetto accusando l’Italia di discriminare i cittadini russi.

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