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L’attacco di De Benedetti a Giorgia Meloni turba anche la famiglia dell’ingegnere. Paola Ferrari contro il suocero: «Mi dissocio completamente»

02 Aprile 2023 - 18:01 Redazione
La giornalista ha definito le parole rivolte alla premier «estremamente gravi»

«Parole estremamente gravi che mi hanno profondamente turbato»: così la giornalista Paola Ferrari prende le distanze dalle dichiarazioni di Carlo de Benedetti, che aveva riservato dure critiche a Giorgia Meloni accusandola di «dimostrare demenza». E di essere «una figurina. Quando va a Bruxelles dice di essere soddisfatta senza aver ottenuto nulla. Non è un pericolo serio di fascismo. Ma di incompetenza». Oltre che risultare «un fenomeno da baraccone». Affermazioni pesanti, pronunciate nel corso di un dibattito organizzato dalla sua testata, Domani. Che hanno avuto ripercussioni non solo sul piano politico ma anche su quello privato, dal momento che Ferrari è la moglie di suo figlio Marco. La giornalista sportiva ha voluto sottolineare la sua intenzione di «prendere totalmente le distanze da quello che è stato detto dall’Ingegnere, che è il nonno dei miei figli». «Io con la famiglia di mio marito ho un rapporto molto distante da parecchi anni, ma comunque certe cose mi feriscono. – ha raccontato Ferrari ad Adnkronos – Trovo molto grave usare questi termini, che offendono la persona ma anche le istituzioni italiane per la carica che Giorgia Meloni ricopre, e anche tutti gli italiani che la hanno votata. Voglio esprimere a Giorgia Meloni tutta la mia solidarietà e tutto il mio profondo dispiacere per le parole che le sono state rivolte». «Mi dissocio completamente, prendo totalmente le distanze. Penso che il rispetto nei confronti dell’avversario politico sia determinante, quindi mi sento anche io offesa. Parole disgustose, gravi, offensive e inopportune, anche perché l’avversario politico va sempre rispettato», ha concluso.

Le reazioni di FdI

Medesima indignazione avevano scatenato anche al di fuori della casa dell’editore e in tutto il partito di maggioranza. A cominciare dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che aveva duramente condannato De Benedetti su Twitter. Affermando: «Un ex cittadino italiano, oggi svizzero certamente per nobili motivi, ha insultato il Presidente del Consiglio con i seguenti epiteti: figurina, fenomeno da baraccone e demente. Per lui, se non riesci a farti prestare, senza garanzie, almeno 1 miliardo da Mps, non vali nulla». Gli ha fatto eco Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che dichiara: «Non ci spaventano di certo i ringhi di De Benedetti: pensa di mordere, neppure ci fa solletico. la nostra disistima per l’ingegnere della Olivetti è profonda, radicata e motivata». Anche il deputato FdI Federico Mollicone aveva contestato le affermazioni «volgari» di quello che ha definito un «burbero cittadino svizzero, già brillante tangentista come da sua stessa ammissione e gran maestro della Massoneria».

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