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No! Questa foto di Julian Assange sofferente non è reale: è realizzata con l’Intelligenza Artificiale

Il suo autore ha ammesso di averla realizzata per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda del cofondatore di Wikileaks

Una foto che mostra un uomo sofferente, con i capelli bianchi e radi e gli occhi chiusi, è diventata virale su Facebook. Secondo gli utenti, si tratta dell’ultima immagine ritraente Julian Assange, il giornalista, programmatore e attivista australiano, cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks. La foto in cui sembra esausto e indossa una specie di bavaglino macchiato di cibo avanzato ha presto scatenato l’indignazione degli utenti.

Per chi ha fretta:

  • L’immagine è stata realizzata con l’intelligenza artificiale.
  • Il creatore della foto lo ha esplicitamente ammesso al quotidiano tedesco Bild.
  • Si tratta dell’ennesimo caso in cui immagini finte ma altamente verosimili confondono il web.

Analisi

«L’ultima foto trapelata di Julian Assange. Che Dio vi fulmini!». «Nell’occidente democratico certe cose non devono accadere….». E ancora: «L’ultima foto trapelata di Julian Assange. Mentre i nostri politici parlano di democrazia, o si inalberano perché la Russia arresta un giornalista americano accusandolo di essere una spia, lui viene tenuto a marcire (e a morire) in prigione. Da noi, in un Paese Occidentale. Il suo solo crimine è quello di aver rivelato la verità sulle guerre di Stati Uniti ed Inghilterra». Questi sono alcuni dei commenti che accompagnano la suggestiva immagine di Assange con gli occhi chiusi, in uno stato di evidente sofferenza.

A ben guardare, tuttavia, la foto è permeata da una filigrana con la nota Photo Property of E. Una dicitura che ci offre qualche indizio sul suo autore: si tratta di un utente, come ricostruisce Bild, che si presenta sul web sotto lo pseudonimo di «The Errant Friend» (o, appunto, semplicemente «E»). Sul suo profilo Twitter, lo scorso 30 marzo, è apparsa la foto in questione, accompagnata dalla scritta: «DOVETE assolutamente liberare Julian Assange. È urgente. Non ha un altro anno da aspettare dietro le sbarre mentre le ruote della “giustizia” lo schiacciano lentamente. Ora è il momento. Ora è quando parli, quando ti alzi».

Eppure, a guardar bene la foto, qualcosa non torna. Le sue palpebre hanno un aspetto strano, e la sua narice destra sembra avere un piercing. Se andiamo a scorrere il profilo dell’utente in questione, troviamo confermati i nostri sospetti: notiamo che in passato pubblicato immagini generate con intelligenza artificiale, ritraenti personaggi noti, come Donald Trump che stringe la lettera «E», suo marchio di fabbrica.

Bild è riuscito a mettersi in contatto con la moglie di Julian Assange, Stella (40), un avvocato svedese-spagnolo, che ha confermato che la foto era un falso prodotto con l’aiuto di AI. Ma il quotidiano ha parlato con lo stesso misterioso «E», il quale ha affermato:

La mia intenzione era quella di creare un’immagine basata sugli eventi documentati che circondano Julian. Dopo il suo arresto, è stato effettivamente escluso dalla vista del pubblico, anche durante i suoi stessi processi. Ciò significa che il pubblico non può assistere a ciò che gli è stato fatto, ma ci sono prove del suo declino mentale e fisico. Volevo creare qualcosa con questa immagine che mettesse le persone in un dilemma morale. Cosa dovrebbe fare il pubblico quando può sperimentare attivamente queste condizioni?

Ha poi spiegato di aver utilizzato il programma MidJourney per creare la foto.

Doveva evocare una risposta emotiva e rappresentare esattamente ciò che il pubblico non sarebbe altrimenti in grado di vedere. Ho sentito che era importante dare un volto più umano alla difficile situazione di Julian, il volto che la comunità dell’intelligence ha fatto di tutto per cancellare

Il suo profilo, in effetti, sembra in gran parte dedicato a sensibilizzare sulla causa di Assange: lo dimostra la sua bio («Silent no more. Free Assange»), e i molteplici post che hanno preceduto l’immagine virale, alcuni dei quali contenevano altre immagini generate con l’intelligenza artificiale.

Julian Assange è attualmente detenuto nella prigione di Belmarsh a Londra. Sta per essere estradato negli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio e pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti riservati relativi alle guerre in Iraq e in Afghanistan.

L’intelligenza artificiale, nel frattempo, perfeziona i suoi prodotti e continua a confondere il pubblico: abbiamo in precedenza smentito i casi che ritraevano Papa Francesco indossare cappotti di lusso, o quelle ritraenti la fuga di The Donald tra i corridoi del McDonald’s, o la partita di basket tra il Tycoon e alcuni carcerati e, pure, la scelta della divisa (arancione) per il soggiorno in prigione. Tra le foto generate con Midjourney, abbiamo esaminato anche quelle in cui Putin e Macron si stringono la mano, o quelle in cui il presidente russo in tuta arancione viene processato per crimini di guerra, tanto per citarne alcune. E abbiamo anche spiegato come, nonostante l’alta verosimiglianza, è possibile smascherarle.

Conclusioni

L”immagine che ritrae Julian Assange in uno stato di evidente sofferenza ha scosso la sensibilità del pubblico online, ma è stata realizzata con l’intelligenza artificiale. Il creatore della foto lo ha esplicitamente ammesso al quotidiano tedesco Bild. Si tratta dell’ennesimo caso in cui immagini finte ma altamente verosimili confondono il web.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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