Il viceministro Leo e la riforma del fisco: «Una pagella sulle tasse e bonus per chi è in regola»
Il viceministro all’Economia Maurizio Leo annuncia una pagella sulle tasse e un bonus per chi è in regola. E dice che la riforma fiscale del governo Meloni ha anche lo scopo di attrarre investitori esteri in Italia. Per questo ha deciso di spiegarla alla City di Londra: «Bisogna ovviamente ridurre il carico tributario, rispettando le compatibilità finanziarie, ma bisogna anche semplificare il sistema e dare certezze a chi guarda con interesse al nostro Paese. E bisogna anche saperlo spiegare bene». E annuncia anche modifiche alla tassa sulle imprese: «Si dovrà abbassare l’aliquota Ires, perché alcuni crediti di imposta e agevolazioni non saranno più compatibili. Ma noi faremo di più: avremo una nuova Ires, con base imponibile più ampia modulata su due aliquote, con l’intento di far pagare meno chi più assume e investe».
La nuova tassazione del reddito
Ma nel colloquio con Andrea Bassi pubblicato sul Messaggero Leo annuncia che il reddito sarà tassato «con un’aliquota base inferiore al 24% attuale, vedremo quale sarà il livello. E con un’aliquota agevolata se una parte del reddito verrà investita, in nuove assunzioni o beni strumentali innovativi. E se non ci sarà distribuzione di utili». Leo parla anche della cooperative compliance: «Partiamo dai soggetti più piccoli, fino a 5 milioni di ricavi/compensi, ai quali si applicano gli Isa, gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale che, appunto, attribuiscono ai contribuenti un voto. Immaginiamo che uno di questi soggetti abbia un buon voto Isa, pari a 8. L’amministrazione gli potrà proporre un patto un’adesione 4.0, potremmo dire, che dovrà durare almeno un biennio. In modo che egli abbia la certezza della stabilità del suo rapporto con il fisco». Invece un soggetto con voto Isa basso, «diciamo 3: l’amministrazione potrà proporre anche a questo contribuente un’adesione 4.0. In modo che il suo voto Isa arrivi a un livello accettabile. Ebbene, se questo soggetto accetta di pagare più di quanto pagava prima, anche lui riceverà in cambio semplificazioni, certezze e altre misure premiali».
Il Tax Control Framework
A questo punto il contribuente «potrà redigere il proprio Tax Control Framework, che dovrà essere certificato da un professionista con adeguate competenze ed esperienze. Infine, un altro professionista, sempre con alte e comprovate conoscenze, potrà apporre il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi. Accettare questa procedura comporterà l’accesso a un sistema di premialità e di certezze». Secondo il viceministro si può immaginare una “cooperative compliance” su misura anche per le persone fisiche. «Ci sono ambiti, penso ai trust, alle operazioni in criptovalute e altro, che dovrebbero essere meglio definiti per rendere davvero il nostro paese attrattivo». Infine Leo difende la tregua fiscale: «Per gli stessi reati indicati sopra, solo ed esclusivamente nel caso in cui il contribuente abbia aderito a una delle modalità previste dalla tregua fiscale, si prevede che il procedimento penale venga sospeso su richiesta del contribuente. E, quindi, per un periodo più ampio rispetto a quello ordinariamente previsto ricordo che il pagamento della tregua fiscale può richiedere anche 20 rate trimestrali. Chi aderisce alle opportunità indicate dalla legge 197/2000, potrà beneficiare della non punibilità fino a prima della pronuncia di appello. Sia chiaro che se anche una sola delle rate dovute in base alla tregua fiscale non verrà pagata, l’amministrazione lo comunicherà all’autorità giudiziaria. E il procedimento penale riprenderà il suo iter».
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