Meloni prova a chiudere le polemiche su La Russa: «Su via Rasella sgrammaticatura istituzionale: l’ha risolta da solo»
Le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa su via Rasella? Una «sgrammaticatura istituzionale che ha risolto da solo: ha chiesto scusa, mi pare che la polemica sia chiusa, l’ha risolta lui». Risponde così la premier Giorgia Meloni ai cronisti di PiazzaPulita che, a margine della visita della presidente del Consiglio al Vinitaly, le chiedono un commento riguardo le parole della seconda carica dello Stato, finito al centro delle polemiche per aver dichiarato che l’attentato di via Rasella fu «una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza: quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati, e non nazisti delle SS». Il presidente del Senato, dopo l’esplosione delle polemiche per le sue affermazioni e le richieste di dimissioni provenienti da più parti, in particolare dall’Anpi, ha provato infatti a correggere il tiro, dichiarando: «Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti, ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio e fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi per sentirsi offeso». Le scuse del presidente del Senato non hanno però arginato i malumori né calmato le acque. E così oggi, 3 aprile, è previsto un flash mob in via Rasella organizzato da Verdi e Sinistra di Roma e del Lazio: «Ci mobiliteremo con determinazione per chiedere le dimissioni di La Russa, per difendere la legittimità dell’azione di guerra partigiana, per mantenere alta l’attenzione e la difesa dei gappisti romani».
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