Mosca, oggi l’incontro tra Lukashenko e Putin. Il Cremlino: «Non ci sono le condizioni per trattare con Kiev»
«Per ora la Russia non vede le precondizioni per i colloqui con l’Ucraina». Lo ribadisce il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a poche ore dall’arrivo del presidente bielorusso Alexander Lukashenko a Mosca per il bilaterale con Vladimir Putin. Durante l’incontro, precisa Peskov, i due leader «scambieranno sicuramente opinioni» sulla proposta di Minsk per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina e avviare i negoziati. Per questo, sottolinea il Cremlino, ai colloqui parteciperanno anche i capi delle quattro regioni ucraine annesse dalla Russia: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Cherson. A confermare l’alta tensione sullo scacchiere internazionale è anche il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. «Ora siamo nella fase di un conflitto caldo con gli Stati Uniti. Stiamo assistendo al coinvolgimento diretto di questo Stato in una guerra ibrida con la Russia in una varietà di settori. Alcune forme di questa guerra non esistevano neanche durante la Guerra fredda», ha detto oggi Ryabkov in un’intervista alla radio Sputnik.
Kiev: «La guerra finirà presto»
Alle parole del Cremlino ha subito risposto il governo di Kiev, che ha ribadito la sua posizione: non ci potrà essere nessun negoziato fino a quando Mosca non avrà deciso di ritirare tutte le sue truppe dal territorio ucraino. «Nulla cambierà in nessuna circostanza. La posizione del presidente, le persone, la posizione dei partner, la mia posizione personale, siamo tutti d’accordo, non ci sarà animosità» ha assicurato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov. Secondo Kiev, il conflitto si è ormai trasformato in una guerra di risorse e la fine potrebbe essere più vicina del previsto. «Penso che questa guerra finirà presto. Certo, vorrei che non fosse mai iniziata, ma personalmente credo che questo sarà un anno di vittoria», ha aggiunto Reznikov. All’ottimismo del ministro si aggiunge anche quello di Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino. «La Russia non ha risorse sufficienti per reggere la situazione in Crimea. L’Ucraina riprenderà la penisola in un tempo molto breve, da un punto di vista storico è molto breve: sei, cinque, sette mesi. Forse è un ottimismo eccessivo, ma è un ottimismo matematicamente verificato», ha detto il consigliere presidenziale di Kiev in un’intervista a Krym.Realii.
Credits foto: ANSA/VALERIY SHARIFULIN/SPUTNIK | Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov
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