La Cancer Society canadese non ha «consigliato alle donne trans lo screening al collo dell’utero»
Non è la prima volta che il Canada finisce al centro della disinformazione per le sue politiche liberali e progressiste, per quanto riguarda la salute mentale ma non solo. L’ultimo caso di cui si mormora sul web riguarda il presunto consiglio per la prevenzione del cancro al collo dell’utero, che gli utenti sostengono sia stato rivolto anche a chi è sprovvisto di tale parte corporea. Vediamo cos’è successo.
Per chi ha fretta:
- Sul web circola la voce secondo cui «la Cancer Society canadese, dice che anche i trans dovrebbero sottoporsi allo screening per il cancro al collo dell’utero (anche se non lo hanno)».
- Chi condivide la notizia fa affidamento al titolo clickbait di un portale che si smentisce da solo, poche righe più sotto.
- La Canadian Cancer Society si limita ad avvisare che chi ha ricevuto determinati tipi di vaginoplastica potrebbe andare incontro al rischio di un raro tipo di cancro, a causa del tessuto utilizzato in alcune procedure.
Analisi
«La Cancer Society canadese, dice che anche i trans dovrebbero sottoporsi allo screening per il cancro al collo dell’utero (anche se non lo hanno). Nuove vette del marketing. Bisogna solo capire se loro sono diventati super intelligenti o se la massa è diventata super idiota». Questo è quanto leggiamo in questo post condiviso su Facebook, che in allegato al testo pubblica lo screenshot di un articolo, pubblicato il 15 marzo, dal titolo: «Canadian Cancer Society recommends cervical cancer screening for men who identifies as women».
L’articolo dello screenshot
Cercando l’articolo dello screenshot, veniamo ricondotti su un portale chiamato Reduxx.info. Nel testo del pezzo leggiamo:
La Canadian Cancer Society sta attirando ancora una volta le critiche per aver pubblicato una raccomandazione secondo cui gli uomini che affermano di identificarsi come donne dovrebbero sottoporsi a pap test come parte di un processo di screening del cancro cervicale.
Eppure, se abbiamo il coraggio di superare questo esordio accattivante, così come il titolo clickbait, prima di indignarci e condividere il pezzo, scopriamo – qualche riga più sotto – che:
La Canadian Cancer Society ha fornito una guida ai maschi che si identificano come donne sul cancro specifico femminile. “Se sei una donna trans, potresti non aver pensato molto ai Pap test e al cancro cervicale. E se non l’hai fatto, ha molto senso. Dopotutto, per contrarre il cancro cervicale, devi avere una cervice, cioè l’organo che collega la vagina all’utero”, si legge sul sito ufficiale della Cancer Society. Continua affermando che le “donne trans” che hanno “sottoposto a un intervento chirurgico al fondoschiena per creare una vagina e possibilmente una cervice” dovrebbero parlare con un medico per “capire le esigenze specifiche di screening del cancro”.
Cosa dice realmente la Canadian Cancer Society
Dunque la stessa fonte della notizia si “auto-smentisce” dopo pochi secondi. E quest’ultima parte, in effetti, è quella corretta: sul sito web della Canadian Cancer Society (CCS) viene confermato che «se sei una donna trans e non hai subito un intervento di chirurgia inferiore [“Bottom Surgery”, ndr], non sei a rischio di cancro cervicale». Anche perché, secondo quanto spiegato da Cancer Research UK, la vaginoplastica non può replicare la struttura cellulare del collo dell’utero. Sebbene determinati tipi di vaginoplastica, noti anche come interventi chirurgici del fondoschiena, possano far andare chi li subisce incontro al rischio di un raro tipo di cancro, a causa del tessuto utilizzato in alcune procedure, e questo è un rischio di cui bisogna essere consapevoli. La guida chiarisce che:
Il rischio dipende dal tipo di intervento chirurgico che hai subito, dal tipo di tessuto utilizzato per creare la vagina e la cervice e dalla tua storia clinica personale. Parla con il tuo medico per capire le tue specifiche esigenze di screening del cancro come parte della tua salute pelvica generale dopo l’intervento chirurgico
Per chi invece non ha subito questa tipologia di interventi, la CCS non raccomanda i Pap test, termine che fa riferimento ad un metodo di screening cervicale per rilevare i primi cambiamenti cellulari che possono portare al cancro.
Non solo in Canada
Il Canada non è l’unico Paese ad aver dedicato un’attenzione particolare a questo aspetto della prevenzione. Nel portale Cancer Research UK, per esempio, viene chiarito che lo screening cervicale dovrebbe essere effettuato da «chiunque abbia una cervice e un’età compresa tra 25 e 64 anni». E dunque i soggetti coinvolti appartengono alle seguenti categorie – a condizione che non abbiano subito un’operazione per rimuovere l’utero e la cervice (isterectomia completa) -:
- uomini trans
- persone non binarie a cui è stato assegnato il sesso femminile alla nascita
- donne cisgender
Il National Health Service (NHS) del governo britannico specifica ulteriormente che «gli uomini trans e le persone non binarie che hanno subito un’isterectomia totale per rimuovere la cervice non hanno bisogno di screening cervicale».
Non è una novità
Vale la pena infine menzionare quanto spiegato dal portale governativo ufficiale statunitense, nella sezione National Library of Medicine, che in un articolo risalente al 21 gennaio 2019 affronta nel dettaglio questo tema specifico:
Durante una procedura di conferma del sesso da femmina a maschio (FTM) (nota anche come chirurgia di riassegnazione del sesso) l’utero, la cervice e le ovaie vengono rimossi chirurgicamente. Un sondaggio di campionamento condotto in Ontario ha rilevato che il 43% degli uomini che erano transgender FTM ha riferito di aver subito una mastectomia, il 21% un’isterectomia e il 6% un intervento chirurgico ai genitali di qualsiasi tipo. (…) Indipendentemente dall’entità o dai mezzi di conferma del genere, la maggior parte dei pazienti transgender FTM ha ancora un certo grado di rischio residuo di malattia maligna correlata al sesso assegnato alla nascita. La decisione di sottoporsi allo screening del cancro cervicale nelle pazienti che sono transgender FTM dovrebbe essere basata sul rischio individuale e dovrebbe essere incoraggiata per la maggior parte, se non per tutte, le pazienti che hanno una cervice.
E ancora:
Le linee guida canadesi per lo screening del cancro cervicale attualmente raccomandano lo screening cervicale di routine ogni 3 anni per le donne di età compresa tra 25 e 69 anni. Al momento, non esistono linee guida di consenso canadesi specifiche per quanto riguarda lo screening del cancro cervicale nelle persone che sono transgender FTM. Tuttavia, la dichiarazione di opinione dell’American College of Obstetricians and Gynecologists indica che le attuali raccomandazioni per i test per le infezioni a trasmissione sessuale e lo screening del cancro cervicale dovrebbero essere estese alle persone transgender.
Conclusioni
La notizia secondo cui «la Cancer Society canadese, dice che anche i trans dovrebbero sottoporsi allo screening per il cancro al collo dell’utero (anche se non lo hanno)» si basa su un titolo clickbait interpretato senza tener conto dell’adeguato contesto. Lo stesso articolo si smentisce poche righe più sotto, menzionando la Canadian Cancer Society, che si limita ad avvisare che chi ha ricevuto determinati tipi di vaginoplastica potrebbe andare incontro al rischio di un raro tipo di cancro, a causa del tessuto utilizzato in alcune procedure.
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