Non solo Il Riformista: la nuova holding di Matteo Renzi con il figlio calciatore
Non c’è soltanto la direzione de Il Riformista tra le nuove attività del senatore di Italia Viva Matteo Renzi. Il 13 marzo 2023 l’ex premier si è presentato davanti al notaio Niccolò Tacchini di Firenze per cambiare il nome della sua società Ma.Re. Consulting. Ora l’azienda si chiama Ma. Re. Holding e ha sede legale a Roma a due passi dal parlamento. E, fa sapere Il Sole 24 Ore, c’è anche un’altra novità. Con una quota pari al 10% del capitale sociale è entrato in azienda il figlio Francesco Renzi. Che attualmente fa il calciatore nel Prato in serie D. Ma in futuro chissà. Nel frattempo la Ma. Re. Holding rimane comunque saldamente in mano al padre, che detiene il 90% delle azioni. Ma al cambio del nome è seguito anche quello dell’oggetto sociale.
Il cambio
La società che Renzi aveva costituito come socio unico il 2 aprile 2021 con un capitale sociale di 10 mila euro aveva come core business la consulenza strategica. E quindi si rivolgeva ad imprese ed enti. La Ma. Re. Holding allarga il suo patrimonio di competenze. E aggiunge anche l’assunzione di partecipazioni e interessenze in altre società. Ma c’è anche l’attività editoriale. Anche se del Riformista Renzi assumerà la «direzione non responsabile». Ovvero non sarà penalmente (e civilmente) responsabile di tutto quello che si pubblicherà sul giornale. Al massimo lo sarà di quello che sceglierà di firmare. Sarà quindi il direttore politico e non quello responsabile. Il precedente di Walter Veltroni alla guida de L’Unità è quello più calzante. E giova ricordare che all’epoca non piacque ai redattori della storica testata. Tra i più accaniti a protestare Piero Sansonetti. Ovvero l’attuale direttore del Riformista.
Cosa succede con le aziende di Renzi
Il Sole 24 Ore segnala anche che la nuova holding potrà compiere operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali, industriali, bancarie e ipotecarie. Tra questi anche l’acquisto, la vendita e la permuta di beni mobili, immobili e diritti immobiliari. La Ma.Re. Consulting potrà partecipare a consorzi, associazioni ed enti, concedere fideiussioni, avalli e garanzie reali per obbligazioni assunte da terzi. Ma soltanto nel caso in cui la garanzia corrisponda a un interesse, anche non direttamente patrimoniale, della società. Le sarà vietato invece lo svolgimento di attività di consulenza finanziaria in materia di investimento. Così come il possesso, la detenzione o il diritto di voto su somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza della clientela e lo svolgimento di attività creditizie o bancarie. Ma.Re. Consulting, ora incorporata nella nuova creatura societaria, aveva chiuso il bilancio 2021 con zero euro di fatturato e una perdita di 1.145 euro.
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