«Leucemia mielomonocitica cronica», dal primo bollettino medico la realtà sulle condizioni di Berlusconi
«Leucemia mielomonocitica cronica». È questo il tipo di leucemia diagnosticata «da tempo» al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, attualmente ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano per «la cura di un’infezione polmonare», si legge nel primo bollettino medico sulle reali condizioni del Cav firmato dai professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri. «L’evento infettivo si inquadra nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui Egli (Berlusconi, ndr) è portatore da tempo: leucemia mielomonocitica cronica, di cui è stata accertata la persistente fase cronica e l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta». La strategia terapeutica messa in atto dagli specialisti del San Raffaele – spiega il bollettino medico – «prevede la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti». La leucemia mielomonocitica cronica che ha colpito Berlusconi – uno dei molti sottotipi di tumori del sangue esistenti – è lo stesso male diagnosticato circa sette mesi fa allo scrittore Alessandro Baricco. La differenza è l’età: si tenta di curare con trapianto di staminali, ma è difficile farlo in età avanzata. Intanto, sono da poco ritornati nella struttura ospedaliera di Milano, Marina e Paolo Berlusconi, la figlia primogenita e il fratello di Silvio Berlusconi. I due sono arrivati con la stessa auto, per loro è la seconda visita all’ex premier dopo quella di questa mattina.
Che cos’è la leucemia mielomonocitica cronica
La leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) – si legge sul sito dell’Associazione italiana contro le leucemie – è la più frequente delle sindromi mielodisplastico-mieloproliferative, ed è una malattia caratterizzata dall’aumento di una specifica popolazione di globuli bianchi: i monociti. La LMMC, che ha colpito il leader di Forza Italia, 86 anni, è una malattia eterogenea – spiega l’AIL – che compare normalmente in età avanzata e che può presentarsi in due forme: displastica, dove prevalgono anemia e neutropenia, oppure proliferativa, con un numero elevato di globuli bianchi. In entrambi casi, vi è sempre eccesso di monociti del sangue e nel midollo, e un numero variabile di cellule immature (i cosiddetti “blasti”). L’unico trattamento con potenzialità curative è il trapianto allogenico di cellule staminali, ma nel caso di un’età avanzata è di difficile attuazione. Ciononostante viene raccomandato nei casi ad alto rischio.
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