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Usa, la Corte Suprema dà ragione a una studentessa transgender: «Può gareggiare con le altre ragazze». La Casa Bianca verso una legge sulla libertà di scelta

06 Aprile 2023 - 23:21 Redazione
I nove giudici, a maggioranza conservatrice, hanno dato ragione alla 12enne Becky Pepper-Jackson. Nello stesso giorno l'amministrazione Biden ha annunciato una proposta di modifica che imporrebbe alle scuole di lasciare libertà di scelta agli studenti basata sulla propria identità di genere

Becky Pepper-Jackson, studentessa 12enne transgender, potrà gareggiare con la squadra femminile di corsa della sua scuola. Lo ha deciso oggi la Corte Suprema statunitense, che ha respinto la richiesta del West Virginia di ribaltare una precedente decisione della Corte d’appello e impedire alla 12enne, nata maschio, di competere con le altre ragazze. Una sentenza per certi versi inaspettata, considerato che la maggioranza dei giudici della Corte Suprema – sei su nove – sono conservatori. La decisione dei togati non è stata corredata da nessuna spiegazione. A schierarsi contro la sentenza finale della Corte sono stati i guidici Samuel A. Alito Jr. e Clarence Thomas, che hanno emesso un’opinione dissenziente sostenendo che gli stati hanno il diritto di emanare leggi «che limitano la partecipazione agli sport femminili o femminili sulla base di geni o caratteristiche fisiologiche o anatomiche».

La battaglia legale

Il caso di Becky Pepper-Jackson ha inizio nel 2021, quando lo stato del West Virginia emana una legge che vieta ai ragazzi di competere con le ragazze nelle attività sportive scolastiche. La legge contiene un riferimento esplicito al concetto di «sesso biologico», definito in base alla «biologia riproduttiva e genetica dell’individuo alla nascita». Subito dopo l’entrata in vigore, gli avvocati della famiglia Pepper-Jackson fanno causa allo stato, affermando che la legge costituiva un atto di discriminazione verso le persone transgender. Tra queste, c’è proprio la piccola Becky, che in quegli anni inizia ad assumere farmaci per bloccare la pubertà. Quello stesso anno, il giudice del distretto federale di Charleston, Joseph R. Goodwin, si schiera con l’allora undicenne, emettendo un’ingiunzione preliminare che le consente di competere insieme alle ragazze. Dopo qualche tempo, però, il giudice deve riconoscere che la legge statale non è in contrasto con la costituzione e ribalta la sua decisione. La battaglia legale è ancora all’inizio. Dopo che a Becky viene impedito di gareggiare con le sue amiche di scuola, i suoi avvocati fanno ricorso alla Corte d’Appello, che dà ragione alla studentessa e le consente nuovamente di competere. A quel punto, lo stato del West Virginia chiede alla Corte Suprema di intervenire. La sentenza, arrivata oggi, volta le spalle agli avvocati dello stato e consente – forse una volta per tutte – a Becky di continuare a correre insieme alle altre ragazze del suo istituto.

Il dipartimento dell’Istruzione della Casa Bianca ha annunciato la proposta di una modifica al Titolo IX, che già proibisce la discriminazione basata sul sesso nei programmi educativi delle scuole finanziate dal governo federale. La proposta renderebbe illegale per le scuole impedire agli studenti transgender di partecipare alle squadre sportive che più considerano in linea con la propria identità di genere. Solo negli ultimi tre anni, almeno 19 Stati hanno approvato leggi che vietano agli studenti transgender di partecipare a squadre che non siano in linea con il loro sesso alla nascita. Se la modifica avanzata dalla Casa Bianca dovesse essere approvata, quelle leggi sarebbero superate.

Credits foto: EPA/SHAWN THEW

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