Margherita Agnelli accusa un notaio svizzero sull’eredità della madre: «Firme false nel testamento»
Margherita Agnelli querela per falso un notaio in relazione al testamento di sua madre Marella Caracciolo Agnelli. Il suo legale Dario Trevisan ha segnalato lo svizzero Urs von Grünigen. La notizia, di cui parla oggi il Fatto Quotidiano, è emersa durante l’udienza della causa della secondogenita di Gianni Agnelli nei confronti dei tre figli John, Ginevra e Lapo Elkann. Margherita Agnelli vuole che il tribunale dichiari che l’eredità della madre non poteva essere regolata dal diritto svizzero. Perché Marella non era cittadina italiana residente in territorio elvetico per almeno sei mesi l’anno. Ma avrebbe trascorso la maggior parte del tempo a Torino e a Marrakech.
L’indagine
Secondo la tesi di Margherita un pool di Zurigo ha accertato tutto ciò dal 2003. E se così fosse all’eredità si applicherebbe il Codice Civile italiano. Mandando in decadenza il patto successorio del 2004 a Ginevra, nel quale Margherita rinunciava al patrimonio della madre in cambio di 1,2 miliardi di euro di eredità del padre. Così si rimetterebbe in discussione il controllo della società semplice Dicembre da parte di John Elkann (che oggi ne detiene il 60%, mentre il 40% è diviso in parti uguali tra Lapo e Ginevra) e, a cascata, della Giovanni Agnelli Bv (la società di tutti gli eredi della dinastia) e infine di Exor.
L’esame grafologico
Secondo un esame grafologico però alcune firme di Marella sul testamento e sulle aggiunte sarebbero false. La prima firma del testamento è definita “autografa, ma con margini d’incertezza”. La seconda è giudicata: “apocrifa, con grado di probabilità”. La terza (una sigla con le iniziali “M.C.A .”, all’età di 87 anni) è indicata come “apocrifa, con elevata probabilità”. Un collegio del tribunale civile insieme a un pubblico ministero compiranno accertamenti. Anche sui cinque testimoni citati nell’atto.
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