Il cantautore Tommaso Paradiso: «Vi racconto i miei attacchi di panico e perché non ho mai conosciuto mio padre»
Il cantautore Tommaso Paradiso si racconta oggi in un’intervista al Correre della Sera. L’artista presenta il suo nuovo singolo “Viaggio intorno al sole” e annuncia un tour che inizierà a novembre. «Quando l’ho scritto era una giornata uggiosa, il cielo era grigio. Ma quello era anche il colore che mi sembrava, e mi sembra, dominare il tempo che viviamo. Eravamo usciti finalmente dalla pandemia, con il suo strascico di ansia e di cupezza, e ci siamo trovati immersi in una guerra, con l’attacco russo all’Ucraina», spiega. Poi racconta di aver vissuto il disagio degli attacchi di panico: «L’ho affrontato, questo problema, con l’analisi. Ed è stato molto utile. Le cose ora vanno meglio».
La madre che sopperisce all’assenza
Dice anche di essere cresciuto senza padre: è andato via quando aveva sei mesi. «All’inizio non mi accorsi neanche di avere un padre. Per questo sorrido quanto ascolto certi discorsi sulla necessità delle due figure tradizionali come garanzia di una famiglia perfetta. Per me, bambino, era quella formata da mia madre e da me, la famiglia giusta». In compenso sua madre per sopperire all’assenza di una figura maschile, è stata molto severa. «Talvolta mi incuteva persino terrore, lo faceva per proteggermi, perché poi mi ha sempre ricoperto d’amore e di cura e mi ha sempre lasciato libero di fare la mia strada. Ancora oggi siamo molto legati. Recentemente sono stato a pranzo con lei e a un certo punto, eravamo su una terrazza da cui Roma sembrava ancora più bella, si è messa a piangere. Era semplicemente contenta che fossimo insieme, tutto qui».
Quella volta su Instagram
Il padre, dice, non lo ha mai conosciuto: «Si è fatto vivo solo una volta, su Instagram. Io avevo messo una frase tratta da un mio brano, “Dr. House”. In foto ero con Carlo Verdone, al quale voglio un gran bene. La frase che avevo postato era: “Ma forse cerco solo un padre”. Lui ha scritto sotto “Guarda che un padre tu ce l’hai”. Non ho mai risposto, non voglio farmi del male, non voglio cercare tormento. Non so cosa lui abbia fatto nella vita e il suo volto l’ho visto solo quella volta, quando sono risalito al suo profilo. Non ho provato emozioni. Lo schermo del cellulare raffredda, mette distanza. E poi ora non ho più paura del vuoto».
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