Russia, code alle banche dopo il nuovo crollo del rublo: «Cambiano in dollari o euro» – Il video
Non si arresta la caduta del rublo, che dopo essere crollato in seguito all’introduzione delle sanzioni contro la Russia, per poi risalire nei mesi centrali del 2022, dallo scorso novembre è tornato a diminuire di valore. E di fronte agli sportelli delle banche si formano di nuovo lunghe file di persone che si affrettano a cambiare i propri risparmi in rubli con una valuta più stabile: euro o dollari statunitensi. Questo è quello che si vede nei video che arrivano da San Pietroburgo, dove, dopo l’ulteriore impennata nel tasso di cambio vista da fine marzo in avanti, un dollaro statunitense si compra a 83 rubli, mentre un euro va a 91. Secondo quanto sostiene l’economista Michele Boldrin, si tratta di un’ulteriore contraccolpo delle sanzioni che stanno mettendo in difficoltà l’economia russa. Nello specifico, a dare il via al crollo della valuta di Mosca era stato il blocco delle transazioni internazionali con la Banca Centrale Russa e l’esclusione del Paese dal circuito Swift. Il risultato è proprio la caduta a picco del rublo, dato che la Russia non può rifinanziare il proprio debito sfruttando le sue riserve monetarie all’estero, e non ha quindi fondi per acquistare rubli mentre tutti vogliono venderli. Una situazione simile si era verificate anche lo scorso ottobre.
Le sanzioni fanno danno solo a noi …
— Michele Boldrin (@micheleboldrin) April 7, 2023
P. S. Per i diversamente intelligenti: da un anno si cerca di farvi capire che la morsa delle sanzioni richiede tempo e pazienza.
Lo strangolamento progressivo di un regime criminale intende permettere ai suoi cittadini di ribellarsi.… https://t.co/s27nq4GPgT
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