Israele risponde con l’artiglieria ai razzi dalla Siria, nervi tesi nella moschea di al-Aqsa: la polizia israeliana pronta a fare irruzione
Cresce la tensione tra Tel Aviv e Damasco, dopo che Israele ha risposto al lancio di razzi dalla Siria con colpi di artiglieria. Le sirene di allarme poco prima avevano suonato a Natur e Avrei Eitan nel Golan per un attacco siriano, con due razzi caduti in in territorio israeliano in una zona disabitata delle alture meridionali, mentre un altro era caduto in Giordania. A rivendicare l’attacco è stata la milizia di Lisa al-Quds, alleata del regime di Assad in Siria, che ha spiegato di aver lanciato i razzi «in risposta agli attacchi alla moschea di al-Aqsa». Ci sono centinaia di persone barricate nella moschea a Gerusalemme, secondo il Jerusalem Post, mentre la polizia ha già fatto irruzione nel complesso dell’edificio. Il ministero degli Esteri giordano, citato dai media israeliani, ha minacciato «conseguenze catastrofiche» se la polizia israeliana dovesse irrompere nella moschea per sgomberarla, spiegando che il gesto spingerebbe la situazione «verso più tensione e violenza, per le quali tutti pagheranno il prezzo».
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