Malore al concerto di Eros Ramazzotti, il cantante ricuce con la Croce rossa: «Solo una battuta per far ridere la signora»
Pace fatta tra Eros Ramazzotti e la Croce Rossa italiana, dopo il video in cui l’artista “ha rimproverato” i soccorritori per essere intervenuti quasi troppo tardi per soccorrere una donna che avuto un malore durante un concerto al concerto al Nelson Mandela Forum di Firenze, lo scorso 4 aprile. Nelle scorse ore, la Croce Rossa italiana, per tutelare la propria onorabilità, stava valutando di procedere per vie legali contro l’artista. Ma tutto si è risolto con un confronto tra le parti, grazie all’intervento del manager dell’artista, Gaetano Puglisi. Ramazzotti ha infatti voluto chiarire di aver «ironizzato sui tempi di intervento dei ragazzi del soccorso su una signora che vedevo a pochi metri da me. Ho parlato di 10 minuti, ma era un modo di dire, una battuta, fatta soprattutto per fare sorridere la signora che in piedi in mezzo ai fan scatenati delle prime file, aveva avuto un piccolo mancamento». E il cantautore romano ha poi aggiunto: «Ho interrotto lo show proprio per dare il tempo ai ragazzi di arrivare, e infatti in pochissimo tempo erano con lei». «Da sempre apprezzo e sostengo il lavoro delle centinaia di volontari – ha sottolineato Ramazzotti -, un patrimonio inestimabile della cultura del nostro paese, e mi spiace se ancora una volta un video, chiaramente ironico, sia diventato un’occasione per facili clic. Viva il volontariato».
La replica della Croce Rossa italiana
A rispondere al chiarimento di Ramazzotti è intervenuto Lorenzo Andreoni, presidente del Comitato di Firenze della Croce Rossa Italiana: «Eravamo fiduciosi che non fosse volontà di Eros Ramazzotti accusare i nostri soccorritori e con le sue parole di oggi si è dissipato ogni dubbio. Accogliamo con sollievo il chiarimento da parte sua, con il quale ha specificato che non era affatto sua intenzione criticare l’operato dei volontari – come invece è emerso da svariate testate giornalistiche – ma anzi, ha rinnovato la sua stima nei confronti di tutti coloro che prestano quotidianamente servizio per gli altri e della Croce Rossa Italiana. Siamo lieti che tutto si sia risolto per il meglio e lo aspettiamo a Firenze per un saluto e una foto insieme ai nostri volontari!».
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