Monumenti imbrattati, Fratelli d’Italia prepara la legge-batosta: ecco cosa prevede. E Ultima Generazione annuncia nuovi blitz in diverse città
Sale di livello la temperatura dello scontro tra gli attivisti per la lotta al cambiamento climatico e la maggioranza di governo. A far salire progressivamente la tensione nel corso delle ultime settimane è stata la catena di incursioni realizzate da movimenti come Ultima Generazione o Extinction Rebellion in diverse città d’Italia – specialmente quelle che hanno preso di mira monumenti storici e in alcuni casi sedi di istituzioni pubbliche. Tra i blitz più discussi e più indigesti per le forze politiche – di maggioranza e non solo – quelli al palazzo del Senato a Roma e a Palazzo Vecchio a Firenze, e ancor più di recente l’imbrattamento della fontana della Barcaccia in piazza di Spagna. Dopo dichiarazioni roboanti e annunci di guerra senza quartiere, come anticipato negli scorsi giorni dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ora la destra di governo sembra intenzionata a passare all’azione sul piano legislativo. Fratelli d’Italia si prepara infatti a presentare in Parlamento un disegno di legge volto a «rafforzare le misure in materia di tutela del decoro, nonché le sanzioni previste dal codice penale per chi danneggia beni culturali o ambientali», riporta l’agenzia Adnkronos che ha visionato la bozza del testo.
Cosa prevede il disegno di legge
Nel dettaglio, il ddl composto di un solo articolo andrebbe a modificare il decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 e l’articolo 635 del codice penale, prevedendo la reclusione da sei mesi a tre anni per chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali. Non solo: per chi sia stato condannato, anche non in via definitiva, o abbia semplicemente riportato una o più denunce per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali tutelati scatterebbe il divieto di avvicinamento agli edifici sottoposti a tutela, a meno di dieci metri, per un periodo compreso tra i sei e i dodici mesi. La trasgressione del divieto comporterebbe una multa dai 500 ai 1.000 euro. «Il diritto di scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile non va assolutamente confuso con il non-diritto a compiere azioni vandaliche per porre all’attenzione delle persone questo o quel problema o esigenza», tuona nella relazione illustrativa della bozza il primo firmatario del disegno di legge, il senatore di FdI Marco Lisei.
Ficicchia: «Pronti a tutto, anche al carcere»
È bastata l’anticipazione della possibile offensiva legislativa a provocare la levata di scudi dei primi interessati, gli attivisti di Ultima Generazione. «Siamo molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti», ha detto a caldo, sempre all’Adnkronos, il portavoce del collettivo Simone Ficicchia, per il quale la Procura di Pavia aveva chiesto negli scorsi mesi la sorveglianza speciale. Il disegno di legge della maggioranza, ha scandito Ficicchia, «non ci ferma e non ci spaventa. Siamo pronti a qualsiasi rischio legale e anche ad andare in carcere». Il portavoce di Ultima Generazione ha anche ricordato che il reato di danneggiamento «esiste già e ci è stato contestato come ipotesi di reato per le nostre azioni: ma probabilmente questo reato non può essere perseguito in tribunale proprio perché il danneggiamento non c’è mai stato». Per questo, ha detto ancora Fucicchia, «si punta a punire l”imbrattamento’, ma questo rischia di portare a una interpretazione arbitraria della legge. È una cosa molto pericolosa».
Le prossime mosse di Ultima Generazione
Nel colloquio con l’agenza di stampa, Ficicchia ha anche preannunciato un nuovo ciclo di azioni dimostrative del collettivo, anticipando qualche dettaglio. «Saranno direzionate su Roma, a partire dalla metà di aprile. Parliamo di blocchi stradali o azioni più eclatanti e performative, come quelle che abbiamo visto su monumenti e musei negli ultimi tempi. Ma potrebbe esserci anche altro», ha fatto sapere il portavoce. Che ha poi escluso, almeno per il momento, che Ultima Generazione punti a diventare un partito. «Al momento per quanto riguarda l’Italia lo posso escludere. Ci interessa fare una pressione al di fuori del Parlamento. Non nasciamo per piacere o prendere voti: il nostro scopo – puntualizza – è influenzare l’opinione pubblica e ottenere dei cambiamenti legislativi. Diventare una forza politica non è una missione a cui siamo interessati in questo momento». In futuro, chissà.
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