Valditara sulla maestra dell’Ave Maria, la versione del ministro dalla relazione riservata: «Non era la prima volta: 20 giorni di stop non sono troppi»
«Non si tratta della recita episodica di una preghiera, ma di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari». Dopo qualche giorno di silenzio, anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha voluto dire la sua sulla vicenda di Marisa Francescangeli, la maestra di Oristano sospesa e con lo stipendio dimezzato per aver fatto recitare preghiere e inni religiosi durante le ore di lezione. Ieri, 10 aprile, Valditara aveva liquidato ogni richiesta di commento con un tweet lapidario: «Rerum causas cognoscere. Se non intervengo in determinate situazioni ci sono buoni motivi». Oggi però il ministro ha rotto il silenzio e, intervenendo in diretta al Tg4, ha spiegato i motivi dietro la sospensione di Francescangeli. In base alla relazione tecnica riservata, l’episodio per cui è stata punita l’insegnante non è affatto un caso isolato. Valditara ha parlato di «diversi interventi bonari del dirigente scolastico», avvenuti nel corso di alcuni mesi. «L’attivazione di un procedimento disciplinare si è concluso con la famosa sanzione dei 20 giorni. Sanzione che, complessivamente, non è particolarmente elevata nell’ambito delle sanzioni erogabili», ha aggiunto il ministro.
Il caso
La vicenda di Marisa Francescangeli ha avuto particolare eco mediatica soprattutto dopo l’intervento di alcuni politici ed esponenti del governo. Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha definito «assurdo» il provvedimento di sospensione, oltre che «un affronto alla nostra cultura cristiana». In difesa della maestra si è schierato anche il ministro e leader della Lega Matteo Salvini, che su Twitter ha commentato: «Siamo alla follia». A differenza di molti suoi compagni di partito, Valditara sembra difendere il provvedimento preso nei confronti di Francescangeli. «Che si tratti di canzoni religiose, bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l’opera di matematica, poco cambia. È la violazione di un obbligo previsto dalla legge», ha aggiunto il ministro dell’Istruzione al Tg4. E poi ha aggiunto: «Appena emersa la notizia, ho chiesto una relazione dettagliata sui fatti e abbiamo anche mandato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata corretta. Un ministro non può annullare un procedimento disciplinare, ma può verificare che la procedura sia stata corretta».
April 10, 2023
Credits foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO | Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara
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