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Gisella Cardia ricompare su Rai1, la sua versione a Vespa sulle lacrime della Madonna di Trevignano: «Analizzate dai carabinieri: ma non abbiamo i risultati»

11 Aprile 2023 - 22:21 Redazione
Sono tutte invenzioni le accuse contro di lei, spiega la "veggente" di Trevignano Romano a "5 minuti" su Rai1

È riapparsa su Rai1 la “veggente” di Trevignano Romano Gisella Cardia, che intervistata da Bruno Vespa nel programma 5 minuti ha commentato le accuse emerse nei giorni scorsi sulle lacrime della sua statua della Madonna. Quelle lacrime secondo un esposto non sarebbero umane, ma di un maiale: «Un’assurdità – ha detto la donna – non è certificato assolutamente. Ma solo un pensiero di un giornalista. Il sangue è stato analizzato dai carabinieri del Ris» ha assicurato Cardia. Ma i risultati in realtà non li avrebbe ancora neanche lei: «Non abbiamo ancora avuto gli esiti. Dal 2016 non abbiamo ancora avuto i risultati delle analisi». La donna ha raccontato che la statua aveva prima pianto lacrime bianche, poi apparentemente di sangue. Ma sono due anni che la Madonna non piange più. La Madonna di Gisella Cardia piangeva ogni 3 del mese, finché lo faceva. Vespa le chiede se una cosa del genere può essere credibile: «Non è vero che piange il 3 di ogni mese, sono tutte false dette dai media. La Madonna dopo aver pianto lacrime di sangue non lo ha più fatto».

La donazione di 123mila euro

Vespa poi ricorda le accuse di Luigi Avella, l’uomo che ha donato 123mila euro all’associazione di Gisella Cardia. L’uomo ha ricordato di aver visto piangere due volte la Madonna in presenza della “veggente”, ma prima questa si è avvicinata alla statua e l’ha toccata con le mani sugli occhi: «No, io ho testimonianze di persone davanti a cui ho chiesto alla Madonna se potesse dare segno della sua presenza. E lei ha lacrimato qualche volta lacrime bianche, ma come segno della sua presenza».

L’abuso di credulità popolare

A Giuseppe Marazzita, avvocato che assiste Gisella Cardia, Vespa chiede se la donna non possa incorrere nel reato di abuso della credulità popolare: «Si tratterebbe in realtà di un illecito amministrativo – spiega Marazzita – Bisognerebbe avere rispetto della religiosità altrui. Ciò che è importante è che non venga ferita la dignità di Gisella Cardia e raccontate menzogne». Vespa insiste che «la fede è una cosa seria e troppe volte abbiamo visto situazioni di disagio: per credere alla Madonna non c’è bisogno di vederla piangere».

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