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Marco Rizzo e la cartina strampalata su Taiwan, massacrato sui social: «E allora riprendiamoci la Corsica»

11 Aprile 2023 - 21:27 Redazione
Il «dubbio geografico» del presidente onorario del Partito Comunista ha scatenato un'ondata di commenti ironici e sfottò

«Mi chiedo, ad esempio, come mai le isole Malvinas di fronte all’Argentina, a 12mila km da Londra, possano esser inglesi e invece l’isola di Taiwan, a 100 km dalla costa di Fuzhou, non debba esser cinese». È bastata questa domanda per scatenare contro Marco Rizzo, ex segretario del Partito Comunista e co-fondatore della lista Italia Sovrana e Popolare, una tempesta di battute e risposte ironiche. Se la distanza geografica è l’unica cosa che conta, hanno pensato alcuni utenti, ci sono tanti altri confini che si potrebbero riscrivere. «Allora perché la Corsica non è italiana se si vede dall’isola d’Elba?», si chiede qualcuno. E l’idea sembra aver una certa presa: «Ma infatti, perché Malta non è nostra?», fa notare un altro utente. Mentre c’è chi vuole passare direttamente ai fatti: «Forza, Città del Vaticano l’abbiamo già circondata», «Andiamoci a riprendere la Corsica, e che c**zo». Ma ci sono anche utenti che, prendendo alla lettera il ragionamento strampalato di Rizzo, provano ad applicarlo ad altri ambiti della vita quotidiana: «Io vivo a 500 metri dallo stadio Olimpico ma non sono né laziale né romanista. Sono confuso adesso», commenta l’inviato Rai Gianmarco Sicuro. In mezzo a centinaia di commenti di sfottò, ci sono anche utenti che provano a smontare il «dubbio geografico» del presidente onorario del Partito Comunista con argomentazioni più solide. «A parte una recente guerra vinta dal Regno Unito e un referendum finito 99% a 1% per rimanere con UK, beh a Taiwan nessuno vuole la guerra o diventare parte della Cina», fa notare Guglielmo Picchi, ex vice ministro degli Esteri durante il governo Conte I. Mentre il giornalista Simone Turchetti prova a ripartire dall’abc della geopolitica: «Si chiama autodeterminazione dei popoli, è un concetto in voga da un centinaio d’anni».

Credits foto: ANSA/CLAUDIO PERI

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