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Test di Medicina, Schillaci sul meccanismo d’ingresso: «Il numero chiuso resta. Sì al 20-30% di posti in più»

12 Aprile 2023 - 11:34 Redazione
«Il vero problema non è la carenza dei medici ma degli infermieri su cui il governo sta cercando soluzioni», ha continuato il ministro della Salute al TG1 Mattina

«Per il test di Medicina non ci sarà alcun superamento del numero chiuso». A dirlo è il ministro della Salute Orazio Schillaci in diretta al Tg1 Mattina. «Ci sarà un allargamento del numero programmato ma il numero chiuso resta», ha continuato riguardo alle ultime modifiche del test d’ingresso per aspiranti medici. Ad annunciare un ampliamento di posti era stata pochi giorni fa la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: «Il governo sta valutando la possibilità di aumentare del 30% il numero di posti disponibili nei corsi di laurea in Medicina», aveva detto. Un ampliamento ora confermato dal ministro Schillaci: «Già da quest’anno il numero di iscrivibili aumenterà del 20-30%». Ma il dibattito acceso sull’abolizione del numero chiuso sembra essersi di nuovo spento con la decisione di mantenere invariato il metodo di ingresso alle facoltà di Medicina.

«La vera carenza è sugli infermieri. I medici devono tornare nel pubblico»

L’emergenza su cui intervenire secondo il ministro Schillaci non è tanto la carenza dei medici, «su cui abbiamo una gobba pensionistica», ma sugli infermieri. «Un problema non solo italiano», riflette. «Sui medici in realtà non abbiamo tanta carenza. Verrà aumentato il numero degli iscritti a Medicina ma i risultati si vedranno tra 6-8 anni», ha chiarito. Una posizione ribadita pochi giorni fa anche da Bernini: «Non è aprendo adesso i corsi di medicina o chirurgia che mettiamo sul mercato nuovi medici, perché saranno pronti tra 5 o 6 anni e specializzati tra 8 o 9 anni». Sulla necessità di reclutare più infermieri Schillaci assicura che «il governo sta cercando soluzioni». Nel frattempo l’obiettivo vero sui medici è quello di «agire per farli tornare nel pubblico rendendo più attrattivo il Servizio sanitario nazionale».

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