L’accusa dell’attivista russo sui soldati ucraini decapitati: «Sono stati i mercenari del gruppo Wagner»
La decapitazione dei soldati ucraini prigionieri mostrata in un video sarebbe opera del Gruppo Wagner, secondo l’attivista per i diritti umani Vladimir Osechkin. Come riporta il sito russo indipendente Meduza, Osechkin ha raccontato in una diretta sul canale YouTube Khodorkovsky Live di aver discusso quella scena in cui apparentemente soldati russi decapitano un ucraino con Andrey Medvedev. Si tratta dell’ex combattente del gruppo fondato da Yevgeny Prigozhin, scappato dalla Russia in Norvegia e finito in stato di arresto per un caso controverso in Svezia. Osechkin, fondatore del progetto Gulagu.net che si batte contro tortura e corruzione in Russia, ha raccolto le impressioni di Medvedev, secondo il quale gli uomini che commettono la decapitazione sono inequivocabilmente mercenari del gruppo Wagner. Osechkin ha aggiunto che Medvedev: «Ha riconosciuto i suoi colleghi in base ai loro soprannomi, al modo in cui parlano e al modo in cui parlano alla radio». L’attivista russo ha ricordato di un precedente che darebbe ragione all’ex mercenario scappato in Norvegia. Nel 2017 era emerso un filmato che mostrava l’esecuzione violenta di un prigionieri di guerra siriano da parte dei mercenari del gruppo Wagner e che, secondo lui, aveva diversi elementi in comune con quello di oggi in Ucraina. Osechkin ha anche promesso un premio di 3mila euro per chi riuscisse a fornirgli informazioni utili per riuscire a riconoscere i soldati apparsi nel filmato. Dopo la diffusione del video, il fondatore del gruppo Wagner Prigozhin aveva smentito ogni tipo di coinvolgimento da parte dei suoi uomini in quella esecuzione: «Ho visto questo video – ha detto citato da Cnn – È brutto quando le teste delle persone vengono tagliate, ma non ho trovato nulla a sostegno del fatto che questo sia accaduto vicino a Bakhmut e che i combattenti di Wagner abbiano partecipato all’esecuzione».
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