Le guide turistiche contro la prof multata mentre spiegava la storia di Bergamo Alta: «Ma quali amici: era un gruppo organizzato. Fa la vittima»
«La signora fa la vittima, ma sa di essere in torto»: con queste le parole al vetriolo la guida turistica Barbara Savà commenta quanto accaduto a Bergamo, dove ieri la professoressa in pensione Rosita Corbetta è stata sorpresa a raccontare ad una comitiva di visitatori la storia Città Alta di Bergamo. Attività giudicata esercizio abusivo della professione, dal momento che Corbetta non era una guida turistica registrata in Lombardia. A poco sono valse le sue giustificazioni, che facevano leva sulla gratuità della sua spiegazione: l’ex insegnante si è vista comminare dagli agenti della polizia locale una sanzione di 1.333 euro. «Una guida può venire anche da fuori città – ha precisato Barbara Savà al Corriere della Sera -. L’importante è che lo sia, dunque che abbia superato un esame e sia iscritta nel registro. Questo vale per tutte le professioni ed è un dovere civico segnalare chi se ne approfitta». Corbetta ha insegnato arte alle scuole medie di Missaglia, in provincia di Lecco, e fa parte del direttivo dell’Università per tutte le età di Casatenovo. Era proprio una comitiva proveniente da tale istituto a godere della sua spiegazione, lo scorso marzo. O per dirla con le parole di Corbetta: «Un gruppo di amici». Che si sono detti «esterrefatti» da quanto accaduto. Poco sorpresa è invece Savà, secondo la quale: «La signora (…) mostrava la città non come docente a degli allievi, bensì come socia di un’associazione culturale agli iscritti. Non erano quattro amici, ma un gruppo che ha partecipato a una visita organizzata arrivando con tanto di pullmino in città. Esercitare abusivamente una professione è un reato. Se non voleva incorrere in una multa poteva chiamare una guida specializzata in storia dell’arte».
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