Julia Ituma, il sogno di giocare con Paola Egonu. Il suo ex allenatore: «Aveva le sue stesse qualità». Il lutto della stella azzurra sui social
Una foto listata a lutto, senza aggiungere una sola parola a quel dolore che ha travolto l’intero mondo della pallavolo italiana. Così Paola Egonu ha reagito in una storia su Instagram alla morte di Julia Ituma, la 18enne trovata morta fuori dall’hotel in cui alloggiava con il suo Novara, il giorno dopo una sconfitta a Istanbul. I paragoni tra le due sono stati diversi e da più parti. Le doti di Ituma erano state evidenti da subito a chi aveva avuto la possibilità di allenarla. Come Marco Mencarelli, direttore tecnico del Club Italia, il settore giovanile della Federvolley dove Ituma si era presto distinta tra le altre: «Aveva tutte le carte in regola per raggiungere i massimi livelli – ha detto Mencarelli – aveva i numeri per fare un percorso di eccellenza. La notizia della sua morte mi ha lasciato un profondo senso di impotenza. La conoscevo bene e vedevo per lei un futuro brillante. Morire a 18 anni è una cosa contro natura».
Gli incroci tra le due pallavoliste
Ituma giocava nella Igor Gorgonzola Novara, la stessa dove fino al 2019 aveva giocato la stessa Egonu. Prima di arrivare in A1, l’allora 17enne aveva colpito tutto nel Club Italia in A2: «Ricordo la sua determinazione molto marcata, quasi una sorta di ostinazione – dice ancora Mencarelli – Aveva una potenza straordinaria che stava imparando a dominare, a gestire. Aveva tutte le carte in regole per raggiungere i massimi livelli. Vedevo in lei più o meno le stesse qualità che avevo visto in Paola Egonu quando aveva 15-16 anni, anche se le caratteristiche tecniche erano diverse. Aveva le qualità per un percorso di eccellenza anche a livello internazionale».
Il sogno di giocare insieme
Quel paragone quasi metteva in imbarazzo Ituma, che più volte nelle interviste le veniva chiesto se le sarebbe mai piaciuto giocare con la stella della Nazionale italiana. Lei restava con i piedi per terra, ma non per questo metteva da parte l’ambizione: «Siamo giocatrici diverse – diceva – Come ogni ragazza alla mia età sogno un domani di poter indossare la maglia della nazionale italiana seniores e magari poter giocare con lei e Myriam Sulla».
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