Il benvenuto dell’Antitrust ai nuovi vertici di Enel: avviata l’istruttoria per abuso di posizione dominante nel settore della mobilità elettrica
Oggi, in Italia, sono circa 170.400 le auto completamente elettriche circolanti. Un mercato in crescita, che nel 2021 – considerando anche le vetture ibride – ha registrato un aumento di nuove immatricolazioni pari al 133%. Il settore continuerà a espandersi, anche per rispondere agli obiettivi di decarbonizzazione definiti dall’Unione europea. Più sale il numero di veicoli elettrici, i cosiddetti Bev – battery electric vehicles -, più si renderà necessaria la diffusione di una rete di punti di ricarica. In Italia c’è un gruppo societario che domina il mercato dei Cpo – charging point operators -, che si occupano di installazione e gestione delle infrastrutture di ricarica: il gruppo Enel, con le società Enel X Way Srl, Enel X Way Italia Srl ed Ewiva Srl. E oltre al segmento Cpo, il colosso italiano è attivo nella fornitura del servizio di ricarica agli utenti finali, attraverso i suoi servizi di Msp – mobility service providers – e Emp – e-mobility providers -. Lo scorso dicembre, all’antitrust è arrivata la denuncia di una società concorrente, la Route220, che segnalava il progressivo aumento delle tariffe praticate all’ingrosso agli Msp che si avvalgono delle infrastrutture di ricarica del gruppo Enel per offrire servizi alla clientela finale.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha raccolto le lamentele, aprendo un’istruttoria il cui procedimento dovrà concludersi entro il 30 giugno 2024. È il benvenuto dell’Antitrust ai nuovi vertici di Enel, freschi di nomina governativa: Flavio Cattaneo, amministratore delegato della società, e Paolo Scaroni, presidente. Nel comunicato dell’Autorità garante si legge che, per il gruppo Enel, «sembra potersi configurare una posizione dominante nei mercati della installazione e della gestione di colonnine per la ricarica elettrica sul territorio nazionale». E in particolare, a Enel X Way Srl, Enel X Way Italia Srl ed Ewiva Srl viene contestato un possibile abuso di posizione che si sostanzia in una compressione dei margini degli operatori attivi nella fornitura dei servizi di ricarica elettrica alla clientela finale. In cosa consisterebbe la pratica scorretta? Secondo l’Antitrust, le imprese del gruppo Enel praticano prezzi all’ingrosso con i vari fornitori del servizio finale che non garantirebbero una redditività minima se comparati con i prezzi al dettaglio che il gruppo, attraverso la propria app Enel X Way, applica per i suoi clienti.
In sintesi, Enel praticherebbe una significativa riduzione del proprio margine di guadagno, operando sia come Cpo che come Msp, allo scopo di tagliare fuori la concorrenza degli altri Msp, costretti ad applicare prezzi più alti rispetto a Enel X Way. «Tale condotta appare idonea a escludere dal mercato gli operatori Msp attualmente attivi e a limitare l’eventuale ingresso di altri operatori non integrati che potrebbero essere interessati a questo mercato in via di sviluppo, anche per la possibile offerta di nuovi servizi a sostegno della mobilità elettrica di carattere innovativo», chiosa il comunicato dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Che segnala l’irruzione, il 13 aprile, «dei funzionari dell’Autorità» per svolgere «ispezioni nelle sedi di Enel X Way Srl, Enel X Way Italia Srl ed Ewiva Srl e di alcune società non parti del procedimento, con l’ausilio del Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza».
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