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Trattativa Stato-mafia, chiesto nuovo processo per il generale Mori e gli altri ex ufficiali del Ros

14 Aprile 2023 - 13:31 Redazione
Il procuratore generale di Cassazione ha chiesto anche la conferma dell'assoluzione per l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri

La procura generale di Cassazione ha chiesto un nuovo processo d’appello per il generale dei carabinieri Mario Mori, il generale Antonio Subranni e l’ufficiale Giuseppe De Donno, i tre ex Ros coinvolti nel procedimento sulla trattativa Stato-mafia. Questa la decisione dei Supremi giudici, che sono stati chiamati a esprimersi sul ricorso presentato dalla procura generale di Palermo dopo la sentenza del 23 settembre 2021 che ha assolto gran parte degli imputati condannati in primo grado. Nelle sue conclusioni, oggi il pg ha chiesto «l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla minaccia nei confronti dei governi Amato e Ciampi». Il rappresentate dell’accusa ha chiesto poi la conferma dell’assoluzione per Marcello Dell’Ultri, ex senatore di Forza Italia. Secondo il procuratore generale della Cassazione, la sentenza di secondo grado sulla trattativa Stato-mafia «non fa una precisa ricostruzione della minaccia e di come sia stata rivolta al governo». Non solo: secondo i giudici, la sentenza «fornisce una risposta non conforme al diritto e difettosa sul piano motivazionale». Di conseguenza, è stato ritenuto necessario «annullare la sentenza con rinvio», dal momento che «almeno una parte delle prove a supporto della sentenza è desunta indiziariamente» e le accuse non sono state dimostrate «oltre ogni ragionevole dubbio». Oggi poco prima di entrare in aula Mori ha parlato brevemente con i cronisti limitandosi a dire: «Non mi aspetto nulla. Il mio stato d’animo? Molto buono». Mentre si svolgeva l’udienza, fuori dal Palazzaccio si è svolto un sit-in di protesta di alcune associazioni antimafia – tra cui Our Voice e Attivamente – che hanno esposto uno striscione con la scritta: «Trattativa Stato-mafia, si condannino le responsabilità istituzionali».

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