Ucraina, la Polonia vieta l’importazione di grano da Kiev: «Dobbiamo difendere gli interessi dei nostri cittadini»
«Amici e alleati di Kiev», sì. «Ma dobbiamo difendere gli interessi dei nostri cittadini». Con queste parole, Jaroslaw Kaczynski – il leader polacco del partito al governo “Diritto e giustizia” in cui milita anche il premier Mateusz Morawieck – ha annunciato lo stop di Varsavia «all’importazione dei prodotti agricoli e alimentari dall’Ucraina». Una decisione, questa, arrivata dopo giorni di tensione nel Paese (e pure all’interno dell’esecutivo): l’arrivo di grano a basso costo e la conseguente crisi dei prezzi ha innescato, infatti, ampie proteste in Polonia, costringendo lo scorso 6 aprile, alle dimissioni il ministro dell’Agricoltura, Henryk Kowalczyk. Ma non solo: nelle scorse ore in alcune località della frontiera con l’Ucraina, diversi manifestanti hanno bloccato i treni che portano grano nell’Unione Europea. «È un dovere di ogni autorità, ogni buona autorità, proteggere gli interessi dei suoi cittadini», ha ribadito Kaczynski durante un comizio elettorale a Lyse, un comune agricolo del nord del Paese. Lo stop annunciato oggi, sabato 15 aprile, dalla Polonia non è una decisione isolata: altri Paesi dell’Est, come Ungheria, Slovacchia, ma anche Romania e Bulgaria hanno infatti già chiesto alla Commissione un intervento a tutela di tutto il settore agricolo. Sulla questione è intervenuto anche il neo-ministro dell’Agricoltura, Robert Telus, che ha sottolineato come l’annuncio fatto dal presidente del partito Pis rappresenti un «segnale all’Unione europea che dovrebbe creare gli strumenti adatti per distribuire i prodotti agricoli ucraini fra tutti i Paesi dell’Europa e non solo quelli confinanti con l’Ucraina».
Leggi anche:
- Zelensky accolto da Duda in Polonia: «In arrivo altri sei caccia». La Nato stanzia nuovi aiuti e prepara l’adesione di Kiev – Il video
- Russia, ancora stallo sulle sanzioni Ue: lo scontro tra Italia e Polonia sull’import di gomma sintetica frena l’accordo
- Erdogan: «Russia e Turchia hanno trovato un accordo sul grano. L’Europa? Ha una mentalità colonialista»