Gas, le rassicurazioni del ministro Fratin: «Abbiamo superato la dipendenza da quello russo. Ora pensiamo al Piano Mattei»
«Abbiamo superato la dipendenza da Mosca». Ad annunciarlo è il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, attualmente a Sapporo (Giappone) per partecipare ai lavori del G7. «Mentre prima il 40% del nostro fabbisogno di gas proveniva dalla Russia, oggi preleviamo poco più del 10%», spiega precisando che «abbiamo aumentato l’importazione di gas via tubo da Est col Tap, e dall’Africa grazie ai nuovi accordi con Algeria e Libia». In un’intervista al Corriere della Sera di Enrico Marro puntualizza che «la vera garanzia è fornita dai rigassificatori, che ci consentiranno di comprare gas al miglior prezzo in tutto il mondo, in attesa di sviluppare sempre più l’energia prodotta da fonti rinnovabili e di capire quando si potrà realizzare il nucleare di quarta generazione». Il ministro fa sapere che l’obiettivo di Giorgia Meloni è quello di far diventare l’Italia l’hub energetico del Mediterraneo ma, al contempo, di sviluppare nuovi progetti per i Paesi africani. Grazie al Piano Mattei, tanto voluto dal governo Meloni.
L’aumento delle bollette
Sul fronte bollette l’Arera riferisce che il prezzo del gas salirà, ma gli aiuti a famiglie e imprese sono stati prorogati solo fino a giugno. Sollecitato sul tema, Fratin evidenzia che l’andamento dei prezzi è legato anche alle stagionalità. «È possibile immaginare un aumento del prezzo del gas nei prossimi mesi dovuto alla corsa di tutti i Paesi a ricostituire i propri stoccaggi per il prossimo inverno. Questo nonostante io possa garantire che per l’Italia lo stoccaggio è a un livello tale da lasciarci abbastanza tranquilli per il 2024», spiega. Ma aggiunge: «Due terzi della nostra energia elettrica viene prodotta ancora col gas e quindi siamo fortemente condizionati dal suo prezzo. Sugli aiuti a famiglie e imprese a giugno decideremo».
Case green e auto a emissioni zero dal 2035
Il ministro si espone anche sul divieto dal 2035 di immatricolare auto non a emissioni zero e sulla direttiva sulle case green. «Si tratta di due battaglie che il governo ha portato avanti nell’interesse dei cittadini italiani. Sulle case green: se con 110 miliardi abbiamo efficientato 360 mila immobili come si pensa di poter intervenire su quasi undici milioni di unità immobiliari entro il 2033? Con quali fondi? Finanziati da chi?», commenta Fratin. «Stesso ragionamento – aggiunge – sull’obbligo a imporre l’elettrico come unico sistema dal 2035. Non possiamo permetterci di sbattere la porta in faccia alla ricerca sull’e-fuel e i biocarburanti».
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