Spagna, l’autogol sui diritti del governo: la legge anti-stupro riduce le pene per i molestatori. Le scuse di Sánchez: «Troveremo una soluzione»
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, fa mea culpa per “l’effetto indesiderato” provocato dalla legge anti-stupro, conosciuta anche come «Solo sì è sì», che ha consentito ad almeno 978 detenuti di ottenere una riduzione o, addirittura, la fine anticipata della pena. «Penso che nessun deputato, anche chi ha votato contro questa legge, sia favorevole all’abbassamento delle pene. Per questo motivo chiedo scusa alle vittime e provvederemo a trovare una soluzione a questi “effetti indesiderati”», ha detto Sánchez in un’intervista al Correo, ripresa da El Pais. La legge in questione è stata proposta dal governo di centrosinistra in seguito all’indignazione pubblica per il caso de La Manada, «il branco dei lupi», dal nome del gruppo WhatsApp creato da cinque uomini accusati di avere stuprato una ragazza di 18 anni durante la festa di San Firmino, a Pamplona, nel 2016. Inizialmente il tribunale spagnolo condannò i 5 imputati – tra cui un militare e un agente della Guardia Civil – a 9 anni di carcere, ritenendoli autori solo di abuso sessuale ma non stupro (reato più grave). Tale sentenza fu accolta con grosse proteste in tutta la Spagna: all’epoca migliaia di donne sono scese nelle piazze di molte città per protestare contro il verdetto. Poi il Tribunale supremo aumentò la pena e diede agli imputati 15 anni di carcere. Da qui, l’iter legislativo per approvare la legge che, tuttavia, dà rilevanza massima al consenso e fa convergere tutti i delitti contro la libertà sessuale in un unico reato costringendo di fatto a riarticolare il ventaglio delle pene e le sanzioni previste. In questo modo, per alcuni casi si configura una pena minima inferiore, che ha consentito a diversi autori di abusi, condannati prima che entrasse in vigore la legge, di ottenere pene ridotte o il rilascio anticipato. Dall’approvazione delle legge – scrive il quotidiano spagnolo – sono state ridotte le condanne per abusi sessuali in 978 casi ed è stato facilitato il rilascio anticipato di 104 detenuti.
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