«Sei come Ebola, ucciditi»: la classe delle medie che rischia l’indagine per stalking e incitazione al suicidio
Un gruppo di 15 studenti di una scuola media di Latina rischia un’indagine per stalking e incitazione al suicidio. Sette di loro sono stati segnalati alla procura dei minorenni di Roma. Perché avrebbero trasformato una chat di classe su Whatsapp in uno strumento di tormento nei confronti di una 13 enne loro compagna. Il nome della chat era Anti-Ebola. Ed è stato scelto proprio per discriminare la ragazzina. «Lei come l’Ebola, lei che è da evitare come una malattia, deve togliersi di mezzo. Si dovrebbe suicidare», è uno dei messaggi. Per tre mesi è stata trascinata a sua insaputa nelle conversazioni quotidiane. Nelle quali si creavano anche prove che i partecipanti dovevano superare. Come lo “strusciamento senza contatto”. Che consisteva in questo: «Passatele accanto, senza toccarla. Se lei vi sfiora vi infettate e chi si contagia esce dal gruppo».
La postura
Un’altra prova era quella della postura. Il corso di studi della ragazzina è ad indirizzo musicale. Ogni volta che la classe si metteva in fila per la lezione extra didattica, l’ordine era: «Imitate la sua postura e prendetela in giro». E così tutti assumevano le stesse movenze della compagna. La ragazzina aveva percepito che c’era qualcosa che non andava. E il suo rendimento a scuola era peggiorato. Finché una delle ragazzine iscritte non è uscita dal gruppo e ha confessato alla ragazzina. La quale si è rivolta alla madre: entrambe sono andate alla polizia postale. Ora lei è tornata in classe. Monica Sansoni, garante per l’adolescenza nel Lazio, ci ha parlato. Nell’istituto adesso sono previsti altri tre incontri con la scuola. Mentre l’inchiesta della magistratura prosegue.