Decreto Pnrr, Fitto promette chiarezza in Parlamento sugli interventi che non saranno finanziati
È il giorno della discussione, nell’Aula di Montecitorio, del decreto Pnrr. In sede di replica, dopo la discussione generale dei deputati, interviene il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e, appunto, il Pnrr. Così Raffaele Fitto all’emiciclo: «Il Parlamento è centrale e il governo concretamente lo sta dimostrando con i suoi comportamenti e con questo decreto. Il governo è disponibile al confronto e a riferire in Aula presentando anche una relazione semestrale». Intanto, però, l’esecutivo sceglie di porre la questione di fiducia al decreto che modifica la governance del Piano italiano: il testo, già approvato a Palazzo Madama, è dunque blindato. Fitto allora promette «un percorso di chiarezza rispetto agli interventi che non potranno essere finanziati, e che verranno presentati in Parlamento con schede che accompagneranno le ragioni per le quali nei tre anni che avremo di fronte questi provvedimenti non saranno realizzati». Il ministro sottolinea che «è necessario far emergere adesso con chiarezza quale sia lo stato dell’arte e di avanzamento di questi interventi e spiegarne le ragioni oggettive per rivedere complessivamente il piano». Fitto allontana la responsabilità sui ritardi nella realizzazione di alcuni progetti. Se ci sono, afferma, «non sono certo imputabili al governo dopo 5 mesi e mezzo, ma c’è un sistema che ha difficoltà nell’utilizzo di queste risorse». Il discorso di Fitto non soddisfa le opposizioni: i deputati del centrosinistra interrompono, anche con interventi aspri, la replica del ministro.
Il parlamentare del Pd Federico Fornaro accusa l’esponente di FdI di avere «un atteggiamento manicheistico». Più esplicita Chiara Braga, su Twitter: «Al governo da sei mesi, la destra rischia di far naufragare il Pnrr. Ritardi, confusione su governance, cantieri a singhiozzo e revisione progetti. Nessuna prospettiva chiara per mettere in sicurezza il più grande investimento per il futuro del Paese». Rincara il deputato del M5s Filippo Scerra: «Il ministro Fitto dopo più di sei mesi al governo ancora non è grado di dirci cosa ha intenzione di fare il governo sul Pnrr. Unica certezza è l’incapacità di spendere i 209 miliardi di euro ottenuti dal presidente Conte, questo è un dato profondamente preoccupante per il futuro del Paese. Le parole sul coinvolgimento del Parlamento sono poi un mero esercizio retorico, deve essere centrale nei fatti non nelle parole. Vogliamo che la presidente Meloni riferisca in Aula il prima possibile, non sono accettabili altri rinvii». Intanto, il 26 aprile, le capigruppo di Senato e Camera annunciano che il ministro tornerà in Aula: terrà un’informativa urgente per dare ulteriori aggiornamenti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
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