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Tim, due battaglie in 15 giorni. Sulla rete contesa e sullo stipendio di Labriola

Prima che il Cda arrivi a valutare le offerte migliorative non vincolanti arrivate finora, si apre per i vertici di Tim una settimana campale in cui i soci sono chiamati a decidere sulle loro retribuzioni e bonus

Arriva il via libera da parte del Cda di Cassa depositi e presiti per una nuova offerta non vincolante per la rete di Tim. Cdp Equity, insieme alla banca d’investimento australiana Macquarie asset management, si prepara a fare un’offerta migliorativa rispetto a quella dello scorso 5 marzo per NetCo in fase di costituzione che ricomprenderà l’infrastruttura di rete di Tim e la partecipazione in Sparkle, controllata di Tim. Il temine per l’offerta è stato fissato al prossimo 31 maggio. Da parte di Cdp, l’offerta migliorativa sarebbe salita 19,3 miliardi, rispetto ai 18 miliardi di marzo. Altra offerta è arrivata dal fondo americano Kkr che secondo l’agenzia Ansa avrebbe messo sul piatto 19 miliardi più due di earn out, in caso di fusione tra le reti di Tim e Open Fiber. In una nota, Tim ha confermato di aver ricevuto le due offerte non vincolanti, spiegando che saranno valutate dal Cda fissato per il prossimo 4 maggio. Nel mezzo però, ricorda il Sole 24 ore, c’è un tappa insidiosa per i vertici di Tim. Giovedì 20 aprile all’assemblea dei soci si deciderà sulle retribuzioni, tra stipendi e bonus, per i manager. Compreso l’ad Pietro Labriola, su cui il primo socio Vivendi ha più volte sollevato i suoi dubbi e ha annunciato voto contrario. Un passaggio delicato per la valutazione delle due offerte sulla rete, considerando che Vivendi la scorsa estate aveva fissato ad almeno 31 miliardi di euro la soglia minima perché un’offerta potesse essere considerata accettabile.

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