Artem Uss, Nordio avvia azione disciplinare contro i Pm di Milano. La Corte d’Appello: «Non abbiamo ricevuto l’atto»
I giudici milanesi, coinvolti nel caso Artem Uss, non hanno ricevuto l’atto di avvio dell’azione disciplinare a loro carico del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il documento – scrive Ansa – con cui il guardasigilli ha avviato il procedimento, che deve passare attraverso la presidenza della Corte d’Appello, oltre che per la Procura generale della Cassazione, non è stato notificato ai tre giudici che avevano disposto gli arresti domiciliari per l’imprenditore russo, evaso lo scorso 22 marzo probabilmente con l’aiuto di complici. Tale azione disciplinare è partita nei confronti di Monica Fagnoni, Micaela Curami e Stefano Caramellino a causa della loro «grave e inescusabile negligenza» per aver concesso al 40enne Uss, il 25 novembre 2022, gli arresti domiciliari in una casa di sua proprietà fuori Milano invece che il carcere. Come riportato da Corriere della Sera, infatti, il ministro Carlo Nordio, addebita ai tre giudici di aver deciso i domiciliari «senza prendere in considerazione» circostanze che avrebbero potuto portare a disporre il carcere. In sintesi, l’accusa di Nordio è di «non aver valutato elementi dai quali emergeva “l’elevato e concreto pericolo di fuga». Nell’ordinanza che concedeva i domiciliari, i giudici milanesi concludevano che il pericolo di fuga continuava a essere concreto, ma che potesse essere comunque contenuto aggiungendo agli arresti domiciliari il braccialetto elettronico. Uss era stato arrestato il 17 ottobre scorso a Malpensa mentre si stava imbarcando per Istanbul, ed era stato arrestato sulla base di un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità giudiziarie di New York. Dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere per poi ottenere i domiciliari a Basiglio, nel Milanese, è fuggito il 22 marzo scorso. Sia il Ministero, sia il Dipartimento della Giustizia statunitense avevano sollecitato il mantenimento della misura del carcere. Nel frattempo, è attesa per domani – giovedì 20 aprile – alle ore 14, un’informativa urgente del Governo, con la partecipazione del ministro della Giustizia, sulla vicenda.
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