Usa, collaboravano con i servizi segreti russi: incriminato il fondatore e tre membri di un gruppo afroamericano
Collaboravano con i servizi di intelligence russa con l’obiettivo di influenza le elezioni locali nel 2017 e nel 2019, e quelle nazionali nel 2020. Il fondatore e tre “adepti” di un gruppo nazionalista afroamericano sono stati incrinanti oggi, mercoledì 19 aprile, dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Secondo l’accusa, Omali Yeshitela – fondatore dell’African People’s Socialist Party e del Movimento Uhuru – e altri tre membri del partito, avrebbero ricevuto denaro e sostegno da Alexander Ionov, ovvero un cittadino russo sotto copertura e auto-definitosi leader di un movimento anti-globalizzazione, nonché membro del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
Cos’è l’African People’s Socialist Party
Il partito, l’African People’s Socialist, – si legge sul sito – ha «l’obiettivo di difendere la classe operaia africana dalla dominazione capitalista e colonialista americana». Per gli inquirenti, Omali Yeshitela, il fondatore di tale partito, si sarebbe recato a Mosca, in Russia, nel 2015 per concludere un accordo con il movimento anti-globalizzazione di Alexander Ionov. Ma non solo: secondo il dipartimento di Giustizia, Yeshitela avrebbe inoltre finanziato una serie di manifestazioni per sostenere una «petizione sul crimine di genocidio contro il popolo africano negli Stati Uniti». Gli imputati avrebbero inoltre cercato di influenzare le elezioni locali del 2017 e del 2019 a a Saint Petersburg, in Florida, dove ha sede il loro partito, nonché quelle nazionali del 2020.
Foto copertina: AP | Omali Yeshitela, presidente dell’International People’s Democratic Uhuru Movement
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