Arrivano le bodycam per i medici in Toscana vittime nell’ultimo anno di 1258 aggressioni di pazienti infuriati
Bodycam sui camici e corsi di formazione sulla sicurezza e il monitoraggio degli episodi. Sono queste le ipotesi sul tavolo della regione Toscana per disincentivare le aggressioni ai danni degli operatori sanitari all’interno degli ospedali. Piccole telecamere sulle divise, in particolare delle guardie mediche e nei luoghi a rischio dovrebbero, infatti, scoraggiare (o almeno, secondo la regione, provarci) le minacce e i comportamenti violenti che da Nord a Sud della penisola stanno spingendo il personale medico a lasciare gli incarichi nelle diverse strutture sanitarie pubbliche. L’Asl Sud Est di Firenze, scrive l’edizione fiorentina di Repubblica, sta lavorando a una proposta di adozione. Ma l’idea dovrà essere approfondita, poiché persisterebbe un problema di privacy. Nell’ultimo anno, per citare qualche dato ci sono state in Toscana – si legge sul quotidiano – 1.258 aggressioni a medici e operatori degli ospedali, di cui 935 verbali e 323 fisiche, con conseguenti 193 denunce per infortuni. Molte volte, però, gli episodi restano coperti dal silenzio, ancora di più quando l’aggressione è di tipo verbale. Per cercare di dare una (prima) risposta a questa allarmante situazione, nelle diverse Asl della Toscana – sottolinea l’edizione locale del quotidiano romano – sono state indicate delle linee guida interne per aiutare a prevenire gli episodi, introdotti dei dispositivi di telesoccorso e dei servizi di supporto psicologico, nonché organizzato corsi di formazione al personale per insegnare come gestire situazioni di potenziale pericolo.
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