BuzzFeed al capolinea. Chiude la testata Usa che ha svelato i campi di prigionia cinesi nello Xinjang
Finisce dopo poco più di dieci anni l’avventura di BuzzFeed, il sito di news americano in grado di condurre inchieste da premio Pulitzer, ma non di restare a galla nel complicato business dell’informazione digitale. A comunicare la chiusura della divisione news, in un’email ai dipendenti, è stato oggi l’amministratore delegato Jonah Peretti. Secondo il New York Times, a perdere il lavoro per effetto della decisione saranno all’incirca 60 persone, anche se a parte di esse sarà offerto un ricollocamento in altri settori dell’azienda. Fondata nel 2012, Buzzfeed news aveva provato a superare l’immagine del sito fondato da Peretti fatto di prevalentemente di intrattenimento e contenuti virali, raccogliendo anche alcuni riconoscimenti nel mondo del giornalismo. Ma i ricavi che la testata – così come diverse altre nate nell’era digitale – sperava di ottenere cavalcando la rivoluzione tecnologica non sono arrivati: cannibalizzati, al contrario, dalle grandi piattaforme social in continua evoluzione. Nell’incontro con i manager nel quale ha ufficializzato la decisione, Peretti si è assunto l’intera responsabilità della fine della storia: «È chiaramente un fallimento massiccio da parte mia, mi dispiace moltissimo», avrebbe detto l’Ad, pur negando di voler dare egli stesso le dimissioni.
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