Andrea Sferrazza, parla il fratello del turista morto a Petra: «Dovevo partire con lui». Il lavoro a Londra e la passione per i viaggi
«Questo viaggio avremmo dovuto farlo insieme, ma non ero riuscito a prendermi le ferie». A parlare è il fratello di Andrea Sferrazza, il 30enne morto ieri – venerdì 21 aprile – a Petra dopo essere caduto da un’altezza di trenta metri mentre stava percorrendo un sentiero chiuso al transito nel sito archeologico in Giordania. «Eravamo molto legati, era il mio migliore amico e ci sentivamo spesso», ha spiegato Luca Sferrazza, commercialista di 33 anni, all’Ansa. Tifoso della Juventus e fan di Vasco Rossi, il 30enne originario di Torino, lavorava come pizzaiolo a Londra dove era residente dal 2021. Andrea aveva studiato come perito aeronautico prima di iscriversi alla facoltà di Economia, ma non era fatto per «stare a una scrivania, – racconta il fratello -. Era uno spirito libero, gli piaceva la bella vita, vestirsi bene e lavorava tantissimo. Amava muoversi, viaggiare e lo faceva spesso da solo, come alla fine è accaduto anche in questo viaggio a cui io non sono riuscito a partecipare», dice Luca. Il giovane che al momento dell’incidente si trovava da solo nel Paese «era a Londra ormai da sei anni – precisa sempre il fratello – e il suo sogno, dopo essersi fatto le ossa a Londra, era di tornare e di mettere in piedi una sua attività qui, in Italia». Il programma, una volta tornato da Petra, «era di una breve permanenza a Londra, per arrivare al Torino a maggio per il compleanno di mamma. E aveva già in mente il prossimo viaggio, l’Egitto. Eravamo stati insieme a lungo durante il Covid, era tornato qui a casa a Torino per quattro o cinque mesi», conclude.
Nel capoluogo piemontese, il giovane abitava nel quartiere Mirafiori, dove vive ancora la mamma, Rita Brandi. Ad avvisarla dell’incidente sono stati i carabinieri, così come hanno informato anche il padre, Roberto Sferrazza, originario di Racalmuto (Agrigento) e domiciliato ad Asti. Nella zona sud di Torino, il giovane è molto conosciuto e nella tabaccheria che si trova accanto al portone di casa della famiglia lo ricordano come un «bravissimo ragazzo – dicono -. Era venuto a trovare la mamma sia prima di Natale che prima di Pasqua ed era rimasto parecchi giorni». Il locale di Londra dove lavorava Andrea, spiegano alcuni vicini di casa all’agenzia di stampa, era la Soho House, nel quartiere omonimo, in Dean Street, un club privato dove si può bere qualcosa, cenare in un ambiente elegante. Si entra a fare parte del club se presentati da un socio e con una lista d’attesa riferita come notevole. I tabloid inglesi riportano che qui si siano incontrati Meghan Markle e il duca Harry di Sussex, e che a questo luogo sia dovuta la nascita di Spotify.
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