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Lukaku graziato dalla Figc, la mossa di Gravina dopo gli insulti razzisti all’interista contro la Juve

Con la decisione del capo della Figc, l'attaccante neroazzurro torna disponibile per il ritorno della semifinale di Coppa Italia di mercoledì prossimo

L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku è stato graziato dal presidente della Figc Gabriele Gravina «In via eccezionale e straordinaria». La decisione arriva dopo la conferma della giustizia sportiva della squalifica per il neroazzurro dopo il doppio giallo rimediato nella semifinale di andata di Coppa Italia, quando aveva reagito agli insulti razzisti di alcuni tifosi della Juventus con una protesta considerata provocatoria dal giudice sportivo. La mossa di Gravina va a neutralizzare quindi la decisione della giustizia sportiva corretta sulla carta, ma meno sul piano dei valori sportivi che la Figc si sforza di trasmettere, soprattutto sul contrasto al razzismo negli stadi. L’Inter aveva diffuso un duro comunicato in cui sottolineava come Lukaku da vittima si era trasformato nell’unico colpevole. «Il principio della lotta ad ogni forma di razzismo – spiega in una nota la Figc – è elemento fondante dell’ordinamento sportivo». Dopo aver segnato il rigore nella partita di andata, l’interista aveva esultato davanti alla curva juventina in modo ritenuto provocatorio, con l’indice della mano sinistra messo davanti alla bocca come a zittire gli insulti razzisti partiti da un gruppo di tifosi bianconeri. Tifosi che erano anche stati individuati e puniti dalla Juve, mentre la curva era stata prima chiusa per una giornata, poi riaperta con l’annullamento della squalifica da parte della Corte sportiva d’appello. Esulta Lukaku appena saputo di non essere più squalificato per il ritorno in Coppa Italia contro la Juve: «Sono davvero felice per questa decisione del presidente della Figc, che ha dimostrato una grande sensibilità. Credo che grazie al suo intervento, sia stata fatta giustizia e sia stato dato una grande segnale a tutto il modo dello sport e non solo. È stato dimostrato che c’è la volontà di combattere il razzismo»

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