Dal Pantheon a Trastevere, le sexy pasticcerie di Roma che attraggono i clienti (e qualche critica)
Soffici cialde dalle forme esplicite: è questa la specialità culinaria offerta da La Putaria, marchio originario di Lisbona. Che è sbarcato anche a Roma: la pasticceria, scrive il Corriere della Sera, ha aperto a qualche metro dall’immagine di una Madonna in via delle Botteghe Oscure, strada che un tempo ospitava la sede del Pci. E dove oggi si raduna la clientela più disparata: giovani coppie, famiglie con bambini, gruppi di amiche per addii al nubilato. Il locale apre nel pomeriggio, ma il pienone viene raggiunto di sera, con lunghe file per gustare i dolci dalle forme inequivocabili. Un successo che fa inarcare qualche sopracciglio: «È assurdo che nel centro storico, patrimonio Unesco, invece di tutelare le botteghe storiche qualcuno possa pensare di mettere su attività così “volgari”», tuona Viviana Piccirillli Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti centro storico. Che aggiunge: «Siamo vicini al Giubileo e così si ripropone quello che avvenne nel 2000, quando Il Comune dovette prendere provvedimenti vietando in centro i sexy shop. È assai strano che ora succeda di nuovo, però sono sicura che il Campidoglio sta lavorando perché non accada».
«Dobbiamo salvare il decoro»
In ogni caso la pasticceria di via delle Botteghe Oscure non è l’unica. La sua «rivale» punta su cupcake dalle forme falliche, e ha aperto nel cuore di Trastevere, in via Garibaldi. Si chiama Mr. Dick, e la sua titolare ha raccontato: «Non è una mia idea, ho semplicemente acquisito la possibilità di aprire in franchising. Me ne ha parlato mio fratello che vive a Milano, l’ho trovata un’idea simpatica e poiché volevo cambiare lavoro ho deciso di aprire. I clienti? Dai bambini con i genitori a persone di oltre 60 anni: pensavamo di avere solo ragazzi, invece arriva di tutto».
Quartiere che vai, indignazione che trovi: in questo caso a biasimare la goliardica attività è l’assessore all’Ambiente del I Municipio Stefano Marin, che ha fatto coprire le vetrine per offesa al pubblico decoro. «Siamo nella Città eterna e va tutelata – dice -, non si possono permettere questi tipi di insegne o di negozi. Per quanto mi riguarda questo è un abuso e farò controlli continui», ha spiegato. Jacopo Scatà, il suo collega alle Attività produttive, ha aggiunto: «La cosa non mi convince per nulla, ma la normativa attuale non ci permette di inibire la vendita interna di questi dolci. Certo i sexy shop sono vietati, ma qui si tratta di salvare il buon gusto e il decoro della città».
Foto copertina: @laputariaoficial su Instagram