Siccità, il Lago di Garda raggiunge il livello più basso degli ultimi 50 anni. Ma gli albergatori tirano dritto: «Basta allarmismi»
L’allarme siccità è reale. A dimostrarlo non sono solo i continui richiami degli esperti, ma anche i report di tutte le principali agenzie europee e le immagini ormai tristemente note del fiume Po e di alcuni laghi lombardi sempre più in ritirata. L’ultimo campanello di allarme arriva oggi dal satellite Sentinel-2, nell’ambito dell’Osservatorio europeo sulla siccità del programma Copernicus, e riguarda il Lago di Garda. Secondo il programma gestito dalla Commissione Europea, il lago ha appena raggiunto il suo livello più basso dal 1953: 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico, la quota sul livello medio del mare usata solitamente come riferimento. Negli ultimi settant’anni, la media era di 109 centimetri. Eppure, non tutti sembrano disposti a riconoscere la portata dell’emergenza. Proprio mentre il livello del Lago di Garda segnava un nuovo record negativo, gli albergatori della zona hanno pubblicato un comunicato congiunto. L’obiettivo? «Evitare fake news, allarmismi e soprattutto un notevole danno di immagine per tutta la destinazione».
L’appello degli albergatori
«Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul lago di Garda: da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che puntano sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi», scrivono le associazioni di categoria Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento. Gli imprenditori ammettono di trovarsi in «condizioni di sofferenza» e assicurano di essere «ben consapevoli» del problema. Eppure, chiedono un cambio di narrazione per evitare che i rischi della siccità danneggino il giro d’affari delle strutture alberghiere situate vicino al Lago di Garda, che generano «un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile».
I timori per la prossima estate
A smentire gli albergatori, che sembrano voler minimizzare l’impatto della siccità per non danneggiare il settore turistico, ci hanno pensato non solo i dati di Copernicus ma anche le immagini diffuse negli ultimi mesi. Già lo scorso febbraio, le scarse precipitazioni e le temperature sopra la media stagionale avevano mostrato tutta la loro drammaticità, con alcuni turisti che hanno potuto approfittare dell’acqua bassa per raggiungere a piedi l’isola dei Conigli, una formazione rocciosa a circa 200 metri dalla riva. La scorsa settimana, l’ultimo rapporto di Copernicus, intitolato European State of the Climate, ha confermato che l’Europa è il continente che si sta scaldando più velocemente a causa dei cambiamenti climatici e che l’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata. Secondo gli esperti, c’è il rischio concreto che anche la prossima stagione estiva si riveli drammatica. Per questo, il governo ha nominato un commissario straordinario nazionale, in carica fino al 31 dicembre, che potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e sbloccare interventi di breve periodo.
Credits foto: Ansa/Filippo Venezia | L’isola di Sirmione in secca, Lago di Garda, (7 marzo 2023)
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