Mattarella a Cuneo per il 25 aprile: «La Costituzione è il frutto della lotta antifascista. Ora e sempre Resistenza» – Il video
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Liberazione, ha raggiunto Cuneo, dove è stato accolto dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Come prima cosa, ha deciso di deporre una corona di fiori di fronte al monumento di Umberto Mastroianni, che ricorda i caduti della guerra di Liberazione. La tappa di Cuneo non è casuale: come ricorda il Presidente, si tratta della terra «delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione». Mattarella ha poi voluto ricordare l’elenco delle località colpite nel Cuneese, elencandole una per una e omaggiando «la memoria delle vittime e le sofferenze degli abitanti», alle quali «la Repubblica si inchina». Parole che hanno provocato un lungo, commosso applauso.
La decisa condanna al fascismo
Il ricordo va anche ai «soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati», che aiutarono il nostro Paese nella «dura lotta per garantire la sua sopravvivenza nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo». Nel corso del suo intervento, Mattarella ha ricordato che «la Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti». Ha poi citato le parole che Piero Calamandrei rivolse a un gruppo di giovani studenti nel 1955: «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione».
Un testo che, aggiunge, è figlio «della lotta antifascista», così come la nostra Repubblica. «La crisi del Paese esigeva un momento risolutivo – ricorda -, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana». Per concludere, invece, cita le parole incise sulla lapide apposta al Municipio della città di Cuneo, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti. Secondo cui, «se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: “morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza. Viva la Festa della Liberazione!”».
Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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