Bologna, dopo la multa per l’ordinanza anti-smog, Masucci torna ad accendere il barbecue: «Farò ricorso»
«Stiamo parlando di nulla, di una polemica costruita ad arte per confondere la cittadinanza». Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha ritenuto necessario spiegare le ragioni che hanno portato a multare di 200 euro il cittadino Antonio Masucci. La storia del barbecue acceso dall’uomo nel quartiere di Santa Viola ha raggiunto le pagine di cronaca nazionale, è diventata argomento di discussione nei talk show, finanche tema di battaglia politica. La vicenda risale al 19 febbraio quando il trentenne, originario della Calabria, invita nove persone nel suo giardino. Sta festeggiando il suo compleanno grigliando «costoline, salsiccia e pancetta», quando la polizia municipale bussa alla sua porta: è una giornata da bollino rosso per la qualità dell’aria e, nella città, è scattato il divieto di accensione di fuochi. «Farò ricorso», annuncia lui, «andrò dal giudice di pace». Al Corriere, Masucci spiega: gli agenti «hanno fotografato la griglia e il mio documento, ma non mi hanno detto che che mi avrebbero multato». Quasi due mesi dopo, arriva la sanzione.
«Tutto fermo da allora», dice nell’intervista. Nessuna grigliata per il 25 aprile. «A questo punto aspetto il primo maggio», aggiunge, «costoline e salsiccia». Masucci è l’unico cittadino bolognese ad aver ricevuto questo genere di multa. «Non mi sento in colpa. Per lavoro faccio manutenzione in un sacco di edifici pubblici, anche del Comune. Non sapete quanti hanno ancora le caldaie a gasolio. E il problema è il mio barbecue?». Ad ogni modo, il primo maggio chiunque potrà tornare a grigliare all’aperto senza incorrere in sanzioni. Lo ribadisce lo stesso Lepore che, nelle vesti di fact-checker, spiega che l’ordinanza, nel 2023, è stata attivata solo in 13 giornate. «Non esiste “un’ordinanza barbecue” del solo Comune di Bologna, piuttosto c’è un accordo tra i principali Comuni del bacino padano, anche quelli governati dal centrodestra. L’ordinanza sulla qualità dell’aria riguarda il periodo che va da ottobre ad aprile di ogni anno, e tratta tutte le combustioni, non solo i barbecue. È un genere di ordinanza che serve a limitare le emissioni nocive e prevede che in alcune giornate, quando si supera la soglia di pm10, non si possano accendere fuochi all’aperto: né barbecue, né falò, né fuochi d’artificio».
Il video fact-checking del sindaco Lepore
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