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Giada Calanchini, chi era la ragazza precipitata dal balcone a Bosa in Sardegna: «Forse voleva impressionare quel ragazzo»

25 Aprile 2023 - 04:59 Redazione
giada calanchini morta bosa sardegna
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È accaduto all'1 e 30 di notte tra domenica e lunedì. L'ex fidanzato Nicola T. dice di aver provata a dissuaderla. Il padre ha un'altra teoria

Giada Calanchini, 22 anni di Roma, è morta cadendo da un terrazzo a Bosa in provincia di Oristano. È precipitata dal terrazzo al terzo piano di un edificio in via Ginnasio nel centro storico sulla costa nord occidentale della Sardegna, dopo una serata trascorsa in compagnia di amici e dell’ex fidanzato Nicola T., il padrone di casa. Giada Calanchini è deceduta dopo 12 ore di agonia all’ospedale San Francesco di Nuoro e un tentativo disperato dei medici di salvarle la vita con un intervento chirurgico eseguito dalle équipe di Neurochirurgia e Chirurgia generale. Il tutto è accaduto verso l’1.30 della notte tra domenica e lunedì, in una Bosa vestita a festa per la rassegna “Bosa Beer fest” che ogni anno riempie le stradine del borgo turistico sul fiume Temo.

La dinamica

Il corpo della 22enne è stato notato a terra da alcuni passanti che hanno subito chiamato il 118, poco prima che sopraggiungesse il suo ex. La procura di Oristano, con il sostituto Marco De Crescenzo, ha aperto un fascicolo. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Bosa e della compagnia di Macomer, al comando del tenente colonnello Giuseppe Castrucci. L’abitazione del 25enne dove è avvenuta la tragedia è stata posta sotto sequestro. I carabinieri hanno sentito subito l’ex fidanzato della giovane romana, che è ancora sotto choc, e alcuni amici che hanno passato la serata con loro. Sulle versioni fornite dai giovani interrogati c’è uno stretto riserbo, ma quella del suicidio resta l’ipotesi più accreditata, pur non escludendo del tutto le altre piste. Una delle ipotesi è che la ragazza abbia litigato con l’ex o i due non siano riusciti a ricomporre la loro relazione.

Il corpo

Nonostante la corsa disperata al San Francesco di Nuoro e un intervento chirurgico durato diverse ore, la ragazza è morta alle 14 all’uscita dalla sala operatoria. Troppo gravi le ferite riportate dopo un volo di una decina di metri. La ragazza ha subito un trauma cranico, un trauma toracico e addominale, oltre che diverse fratture agli arti. La giovane, originaria di Roma, era stata impegnata sino a poco tempo fa come cameriera in un locale. Di recente aveva trovato lavoro in un market della cittadina della Planargia. La sua famiglia aveva acquistato a Bosa un appartamento e lei aveva deciso di trasferirsi negli anni scorsi. L’abitazione del fidanzato è stata posta sotto sequestro. Ora si cercano i messaggi tra gli ex fidanzati di questi ultimi giorni e gli eventuali contatti telefonici.

Il fidanzato Nicola T.

Il fidanzato Nicola T., 25 anni, ha detto agli inquirenti che la ragazza si è uccisa. Lui sembra essere l’unico testimone diretto dei fatti. Ieri è stato ascoltato a lungo dagli investigatori. Ha sostenuto di aver cercato di persuadere fino all’ultimo Giada Calanchini dal togliersi la vita. Il padre della 22enne romana ha detto al Messaggero che «forse lei voleva impressionare quel ragazzo» con cui la relazione era finita. Il Bosa Beer Fest ha annunciato una giornata di lutto e di sospensione della programmazione musicale: «In accordo con le autorità locali, e per dare un importante segno di vicinanza alla famiglia, il Bosa Beer Fest e il nostro grande pubblico si fermerà per dedicare a questa giovane donna che se ne è andata un momento di silenzio».

Il padre Massimiliano

Massimiliano Calanchini nel suo colloquio con il Messaggero ha parlato della storia tra la figlia e Nicola: «La loro era stata una storia difficile, complicata. Giada ci teneva tanto. Aveva provato a ricostruirla nell’ultimo anno. Lo so, io ero il confidente di mia figlia. So quanto lo amasse. È stato un gesto plateale da parte di mia figlia che, forse, non voleva spingersi davvero a tanto. Penso che la situazione le sia sfuggita di mano». Nella storia, secondo il genitore, «c’erano difficoltà, ma lei ci credeva tanto. Forse non è stata in grado di accettare che non andava e forse si è spinta a tanto per fare impressione su di lui».

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