Ricostruzione dell’Ucraina, Meloni: «La soluzione del conflitto non è la resa. La pace arriverà quando la Russia cesserà gli attacchi»
A fine mattinata, la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina si avvia verso la conclusione. Tra i momenti più attesi, le dichiarazioni di Giorgia Meloni che aveva proposto questo meeting fin dal suo viaggio a Kiev. Anche se il tema del meeting riguarda gli investimenti su suolo ucraino, la presidente del Consiglio non evita di ribadire il concetto cardine del supporto – anche militare – che il suo governo sta fornendo: «Crediamo nel piano di pace in dieci punti presentato da Volodymyr Zelensky. Crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica a patto che non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere la resa di un Paese aggredito, perché sarebbe ingiusto. Alla pace si potrà arrivare solo quando la Russia cesserà le ostilità e gli attacchi agli obiettivi civili». Poi, la leader di Fratelli d’Italia conferma il sostegno alle aspirazioni europee di Kiev: «Il futuro dell’Ucraina deve essere di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee. Bisogna riconoscere gli sforzi enormi di Kiev, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. È fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all’Unione europea».
La presidente del Consiglio garantisce che l’Italia continuerà a fare la sua parte nel conflitto a «360 gradi, dal punto di vista politico, economico, militare, umanitario e anche della ricostruzione». Ricostruzione che è al centro del bilaterale organizzato tra i due Paesi. Per Meloni, parlare di questo argomento «significa scommettere concretamente sulla vittoria e sulla fine del conflitto. Sono convinta che il futuro dell’Ucraina sarà un futuro di pace, di benessere e sempre più europeo. Investire sulla ricostruzione, oggi, non è azzardato». Per quanto riguarda il sostegno di Roma a Kiev, il capo dell’esecutivo ricorda che l’Italia, nel 2024, sarà presidente di turno del G7: «Intendiamo utilizzare la presidenza per sostenere la causa ucraina, che è una causa di libertà, non solo per gli ucraini ma anche per noi». Non manca un richiamo all’Europa, quasi sempre presente negli interventi pubblici di Meloni: «La ricostruzione dell’Ucraina riguarda tutti perché è un pezzo di ricostruzione europea: credo che tutti debbano fare la loro parte». In chiusura, la presidente del Consiglio sferra un altro attacco a Mosca: «Il primo ministro Shmyhal ha ringraziato l’Italia per i generatori di elettricità che abbiamo fornito, ci ha detto che anche grazie al sostegno italiano i civili hanno superato l’inverno. Quello che fa la Russia colpendo le infrastrutture civili vuol dire cercare di piegare la popolazione con il freddo e la fame, noi li abbiamo difesi e penso che l’Italia debba essere fiera».
Leggi anche:
- Ricostruzione dell’Ucraina, Kuleba a Roma: «Vinceremo la guerra, riavremo la nostra integrità territoriale e entreremo nella Ue»
- Ricostruzione dell’Ucraina, al via la conferenza di Roma. Mattarella: «Presto Kiev nella Ue»
- La rivelazione del ministro Urso: «Siamo al lavoro per il marchio Made in Ucraina»
- Onu, scontro al Consiglio di sicurezza. Guterres: «Rischio di conflitto mondiale mai così alto». Lavrov: «Colpa degli Usa»
- «I Paesi ex sovietici non sono sovrani». Pechino prende le distanze dal suo ambasciatore in Francia. Macron: «Parole inadeguate»